Le molteplici violazioni della Risoluzione Onu1701 da parte di Hezbollah
10 Novembre 2025 alle 12:17
Il 12 luglio 2006, Hezbollah uccise otto soldati israeliani e ne rapì altri due. Con questo attacco, che rappresentò il culmine di anni di terrore transfrontaliero da parte di Hezbollah, ebbe inizio la Seconda Guerra del Libano. Dal Libano meridionale, Hezbollah lanciò circa 4.000 missili verso il territorio israeliano nel corso della guerra, minacciando circa due milioni di civili israeliani.

L’11 agosto 2006 fu raggiunto un cessate il fuoco tra le due parti. Al fine di mantenere la pace al confine tra Libano e Israele, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite approvò e promulgò la Risoluzione 1701. La risoluzione afferma: “[Il Consiglio di sicurezza] chiede a Israele e al Libano di sostenere un cessate il fuoco permanente e una soluzione a lungo termine basata sui seguenti principi ed elementi:… la creazione tra la Linea Blu e il fiume Litani di un’area libera da personale armato, risorse e armi diverse da quelle del governo del Libano”. La Risoluzione chiedeva il disarmo di Hezbollah e il ritiro dalla regione meridionale del Libano. Hezbollah ha violato questa Risoluzione. L’organizzazione terroristica ha attivamente aumentato le proprie capacità offensive e destabilizzato una regione già instabile.
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Aumentando il suo arsenale
Sebbene la Risoluzione preveda il disarmo di Hezbollah, quest’ultimo continua ad aumentare le sue capacità balistiche. Si stima che l’organizzazione terroristica disponga di oltre 100.000 razzi, tra cui missili a corto, medio e lungo raggio, cinque volte di più rispetto a quelli che aveva durante la Seconda Guerra del Libano. Lungi dal mantenere un basso profilo, Hezbollah si vanta delle sue azioni, ammettendo pubblicamente le violazioni della Risoluzione.
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Iran e Siria, fratelli in armi
L’organizzazione terroristica riceve la maggior parte dei suoi missili dall’Iran e dalla Siria, loro alleati nella regione. Con il loro aiuto, Hezbollah è in grado di introdurre illegalmente armi in Libano. Il 4 novembre 2009, la Marina israeliana ha sequestrato 500 tonnellate di armi, razzi e missili illegali nascosti a bordo della nave “Francop”. Le armi, provenienti dall’Iran, erano destinate ai terroristi di Hezbollah.
L’articolo 15 della Risoluzione afferma: “…tutti gli Stati adotteranno le misure necessarie per impedire, da parte dei loro cittadini o dai loro territori o utilizzando navi o aeromobili battenti bandiera: (a) La vendita o la fornitura a qualsiasi entità o individuo in Libano di armi e materiale correlato di tutti i tipi, comprese armi e munizioni, veicoli e attrezzature militari, attrezzature paramilitari e pezzi di ricambio per quanto sopra, provenienti o meno dai loro territori…”.


Queste immagini documentano l’uso di armi e attrezzature, compresi i droni, da parte di Hezbollah a fini offensivi e di raccolta di informazioni. Con il crescente aiuto di Iran e Siria, il numero di violazioni della Risoluzione 1701 da parte di Hezbollah è triplicato e la sua tecnologia è aumentata in modo significativo.


Attacchi contro le forze e i civili israeliani
Hezbollah ha sempre fatto ricorso al terrore per raggiungere i propri obiettivi e continua a farlo. Nell’agosto 2013, quattro razzi furono lanciati dal Libano meridionale, minacciando la vita di civili israeliani. Un’altra palese violazione della Risoluzione 1701 si verificò nel gennaio 2015, quando Hezbollah attaccò un veicolo delle IDF, uccidendo due soldati israeliani e ferendone altri sette. Fin dalla sua fondazione, gli obiettivi principali di Hezbollah includono la distruzione di Israele e l’instaurazione di una teocrazia sciita in Libano. Il rifiuto di Hezbollah di aderire alla risoluzione non minaccia solo Israele e i suoi cittadini, ma l’intera regione.