Operazione di intelligence legata al Qatar ha preso di mira la presunta vittima del procuratore della CPI

10 Novembre 2025 alle 15:09

Un’operazione di intelligence privata collegata al Qatar ha preso di mira la donna che accusa il capo procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI), Karim Khan, di presunta cattiva condotta sessuale e abuso d’autorità.

Dettagli e obiettivi dell’operazione

L’operazione è stata condotta da due società britanniche di intelligence, con a capo la londinese Highgate. Secondo i file trapelati, l’azione sarebbe stata commissionata da un’unità diplomatica di alto livello dello stato del Qatar. L’obiettivo principale dell’attività di spionaggio, estremamente invasiva, era trovare prove per minare la credibilità della donna e delle sue accuse, cercando in particolare di stabilire una connessione tra lei e Israele (nessuna prova di tale connessione è stata però trovata). È stato ottenuto l’accesso a informazioni sensibili sulla donna, che lavora alla CPI, e sui suoi familiari, inclusi dettagli sul passaporto, informazioni sul figlio e password per account online ottenute dal dark web. La donna si è detta “inorridita” e “incomprensibile quanto straziante” per l’operazione.

Le reazioni delle parti coinvolte

Highgate ha confermato di aver lavorato a un’operazione relativa alla CPI, ma ha negato di aver agito “contro un individuo” o di essere stata pagata o commissionata dal “governo del Qatar”. L’azienda ha affermato che la sua operazione era volta a valutare attività potenzialmente segrete o improprie che potessero minare la credibilità della CPI.

Da parte sua, Karim Khan nega categoricamente le accuse di abuso, suggerendo che le denunce facciano parte di una campagna diffamatoria sostenuta da Israele, in risposta alla sua decisione di richiedere mandati d’arresto per il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Sebbene l’articolo non abbia trovato prove di un coinvolgimento diretto di Khan nell’operazione, persone vicine a essa hanno riferito che Highgate ha incontrato i rappresentanti di Khan. I suoi avvocati non hanno negato l’incontro, ma hanno sostenuto che i rappresentanti non avevano “alcuna conoscenza, tanto meno coinvolgimento nelle presunte attività” delle società di intelligence.

Il governo del Qatar ha rilasciato una dichiarazione che respinge “accuse infondate” e parla di “attori malintenzionati” che diffondono disinformazione, senza rispondere direttamente alle accuse.

Contesto e conseguenze

Le accuse della donna, una legale sulla trentina che lavorava direttamente per Khan, sono attualmente oggetto di un’indagine delle Nazioni Unite, per la quale Khan si è fatto da parte. Questa vicenda aggiunge un’ulteriore grave complicazione al mandato di Khan e ha gettato la CPI in una crisi senza precedenti, soprattutto dopo la sua controversa decisione sui mandati di arresto per i leader israeliani. La presunta vittima ha espresso la sua frustrazione per essere finita al centro di una ricaduta geopolitica di vasta portata.

The Guardian

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