Esiste una differenza di trattamento in Italia tra ISIS e terrorismo palestinese?

16 Novembre 2025 alle 14:59

L’articolo di Giovanni Giacalone prende spunto da un’intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale dall’ex direttore del SISMI, Nicolò Pollari, per sollevare interrogativi sulla gestione dell’estremismo e del terrorismo palestinese in Italia.

La gestione dei disordini e il ruolo dei Servizi

  • Ruolo dei Servizi Segreti: Giacalone concorda con Pollari sul fatto che sia competenza delle forze di polizia e della magistratura occuparsi dei disordini durante le manifestazioni, mentre i servizi segreti hanno il compito di raccogliere e fornire informazioni.

  • Focus sugli Incitatori: L’autore si chiede se i servizi segreti monitorino personaggi palestinesi noti che, durante manifestazioni e sui social media:

    • Incitano all’assalto delle ambasciate israeliane.

    • Applaudono aggressioni e atti di terrorismo (es. il massacro del 7 ottobre, definiti “autodifesa”).

    • Elogiano terroristi come Yahya Ayyash o Saleh el-Arouri.

    • Usano pulpiti religiosi per attaccare il governo italiano.

  • Il Caso Mohammad Hannoun: Viene citato l’esempio di Mohammad Hannoun (attivo in Italia dagli anni ’90 e sanzionato dal Dipartimento del Tesoro USA), il cui conto bancario sarebbe ancora attivo nonostante le sanzioni. L’autore trova “incredibile” che Hannoun possa continuare a muoversi liberamente e partecipare a incontri politici con partiti e sindacati di estrema sinistra, ricevendo al massimo un “daspo urbano”.

Il problema della differenza di trattamento

  • Paragone con l’ISIS: L’articolo stabilisce un parallelo tra i sostenitori delle organizzazioni della “resistenza palestinese” (Hamas, FPLP, Jihad Islamica – tutte classificate come terroristiche dall’UE) e i sostenitori dell’ISIS.

  • Domanda Cruciale: Giacalone si chiede se esista una differenza di trattamento in Italia quando sono in gioco soggetti palestinesi, notando che le autorità sono intervenute per molto meno contro sostenitori del Califfato.

  • Spostamento di Al-Zeer: Viene citato il caso di Majed al-Zeer (sanzionato con Hannoun), che si è spostato in Turchia dopo le sanzioni USA, a differenza di Hannoun che continua a operare in Italia.

I rischi di terrorismo in Europa

  • Risposta di Pollari: Alla domanda sui rischi di terrorismo in Europa legati alla guerra di Gaza, Pollari risponde che, sebbene Hamas non abbia mai compiuto attacchi in Occidente, il “jihadismo globale” connesso alla causa palestinese rappresenta un rischio aumentato.

  • Puntualizzazione: Giacalone precisa che l’operazione congiunta recente tra Gran Bretagna, Austria e Germania, che ha portato ad arresti e alla scoperta di nascondigli d’armi, riguarda esplicitamente il terrorismo di matrice palestinese legato ad Hamas, non solo il jihadismo globale.

  • Italia: L’autore sottolinea che in Italia, a differenza di altri paesi europei, non risultano arresti o operazioni attuali nei confronti di Hamas, sebbene un libanese legato ad Hamas arrestato in Germania risultasse residente a Catania.

Conclusione sulla credibilità

  • Definizione di Terrorismo: Viene citata la definizione del Dott. Boaz Ganor: “Utilizzo di violenza contro obiettivi civili per fini politici”.

  • Appello all’Oggettività: L’articolo conclude affermando che il terrorismo è tale per modus operandi e fine, non per matrice ideologica. Se non si applicano le stesse misure a tutti, indipendentemente dalla matrice politico-ideologica, si perde credibilità e si rischia di alimentare il sospetto che sia ancora in vigore qualcosa di simile al “Lodo Moro” (un presunto accordo tra lo Stato italiano e organizzazioni palestinesi per evitare attentati in Italia).

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