Hamas sta tornando a controllare “silenziosamente” Gaza: tasse sui beni e uccisione dei collaborazionisti

18 Novembre 2025 alle 11:07

Gaza, Thursday, Sept. 18, 2025. (AP Photo/Abdel Kareem Hana)

Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa internazionale Reuters, Hamas starebbe cercando di riaffermare il proprio controllo su Gaza, alimentando quindi i dubbi che i ribelli palestinesi possano cedere la propria autorità da qui a breve, come invece è stato stabilito nell’accordo con Israele. Stando a quanto riferisce l’agenzia, una volta che è scattato il cessate il fuoco Hamas “ha rapidamente ripreso il controllo sulle aree da cui Israele si era ritirato”, ammazzando anche quei palestinesi che sono stati accusati di collaborazionismo ma anche di furto o di altri crimini.

A conferma di tutto ciò, sono gli stessi abitanti di Gaza che raccontano di avvertire sempre di più il controllo di Hamas; viene ad esempio segnalato che i ribelli stanno tassando ciò che entra in quel di Gaza, a cominciare in particolare da carburante e sigarette, multando anche quei commercianti che applicano dei prezzi, a loro modo di vedere, eccessivi. Una realtà che viene smentita però da Ismail Al-Thawabta, capo dell’ufficio stampa del governo di Hamas, secondo cui non vi sarebbero tasse su benzina e sigarette, e parlando invece di compiti umanitari e amministrativi urgenti, oltre ad “intensi sforzi” per tenere controllati i prezzi. Al-Thawabta ha inoltre ribadito l’intenzione di Hamas di passare il testimone a una nuova amministrazione di Gaza, affermando che l’obiettivo è quello di evitare il caos: “Il nostro obiettivo è che la transizione proceda senza intoppi”.

Il piano per Gaza del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha permesso il cessate il fuoco lo scorso 10 ottobre, due anni e tre giorni dopo lo scoppio del conflitto. Il piano prevede appunto l’istituzione di un’autorità di transizione, ma anche l’impiego di una forza di sicurezza multinazionale, oltre che il disarmo di Hamas. La fase successiva sarà invece quella della ricostruzione, portando Gaza a essere nuovamente una città vivibile. Secondo la Reuters, però, le cose non stanno andando proprio secondo i piani, descrivendo le forze israeliane ancora dispiegate in più della metà del territorio e il piano che sta vacillando. La quasi totalità dei 2 milioni di abitanti di Gaza vive in aree che sono controllate da Hamas e, con le azioni di controllo di cui sopra, i ribelli palestinesi puntano a dimostrare sia agli israeliani quanto alle potenze straniere che non è possibile bypassare la loro autorità.

“Quanto più la comunità internazionale aspetta, tanto più Hamas si radica”, ha affermato Ghaith al-Omari, ricercatore senior presso il think tank del Washington Institute. “Ecco perché Hamas non può e non governerà a Gaza”, ha invece commentato un portavoce del Dipartimento di Stato americano in merito alle presunte tasse di Hamas, ricordando che il nuovo governo di Gaza verrà istituito solamente quando le Nazioni Unite approveranno il piano di Trump.

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