Gaza, chiude la Ghf: “Un successo”. “No, pagina nera negli aiuti”

La controversa Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) annuncia la fine definitiva delle operazioni nell’enclave palestinese, dove a metà ottobre aveva sospeso le sue attività con l’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco. La Ghf, sostenuta da Usa e Israele, in una nota spiega di aver «completato con successo la sua missione di emergenza a Ga2a, dopo aver distribuito più di 187 milioni di pasti gratuiti direttamente ai civili in un’operazione umanitaria da record. Garantendo aggiunge la nota – aiuti alimentari in modo sicuro e senza interferenze da parte di Hamas». Ma nei mesi scorsi la Ghf è stata duramente critica da Onu e ong, che hanno parlato di «pagina nera negli aiuti umanitari nella Striscia». Presto, l a distribuzione si è rapidamente trasformata in caos. Secondo le Nazioni Unite, più di 2.500 palestinesi sono stati uccisi dall’Idf mentre cercavano aiuti davanti ai centri della Fondazione. La Ghf è stata anche accusata di essere stata «uno strumento nella politica di riduzione alla fame» attuata da Israele nella Striscia.

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