Da Gaza al Libano, non cessa il fuoco di Bibi
Bombarda Gaza. Attacca Beirut. È la “pace” targata Benjamin Netanyahu. Torna a infiammarsi il fronte libanese. Le forze armate israeliane (le Idf) hanno già predisposto piani di risposta in caso di attacchi dal Libano in risposta al blitz in cui è stato ucciso a Beirut Haytham Ali Tabatabai, capo di stato maggiore di Hezbollah, e li definisce «sproporzionati». Lo scrive la testata israeliana Channel 12. Allo stesso tempo, Israele sta esortando il governo libanese a continuare a far rispettare l’accordo di cessate il fuoco e a disarmare Hezbollah a sud del Litania. Le forze di sicurezza israeliane stimano che l’assassinio di Tabatabai non porterà a un’escalation nei rapporti con l’organizzazione terroristica, scrive ancora la testata, ma sono preparate a qualsiasi scenario. Si stima che in Libano ci siano migliaia di missili e razzi, e quindi una delle possibili risposte all’assassinio è che una delle organizzazioni terroristiche in Libano effettui l’attacco al posto di Hezbollah. “Continueremo ad agire con tutte le nostre forze contro Hezbollah e a impedirgli di tornare a rappresentare una minaccia per i nostri cittadini”, ribadisce Netanyahu Israele dovrebbe stare attento alla risposta di Hezbollah all’omicidio, del leader militare del movimento sciita libanese Haytham Ali Tabatabai da parte delle Idf. È il monito lanciato dal leader del consiglio esecutivo di Hezbollah, sceicco Ali Daamoush. Parlando ieri al funerale di Tabatabai a Beirut, Daamoush ha affermato che «i sionisti dovrebbero essere preoccupati, perché hanno commesso un grave crimine contro la resistenza e contro il Libano». Riguardo a una soluzione diplomatica delle tensioni, Daamoush ha affermato: «Non ci occuperemo di alcuna proposta ?nché il nemico non si impegnerà a rispettare l’accordo di cessate-il-fuoco» che Israele e Hezbollah hanno raggiunto lo scorso novembre. Israele ha accusato il movimento sostenuto dall’Iran di aver violato l’accordo e sostiene che i suoi attacchi contro il gruppo servono a impedirne il riarmo. Alludendo alle pressioni degli Stati Uniti e di altri Paesi su Beirut af?nché disarmi Hezbollah, come previsto dall’accordo di cessate-il-fuoco, Daamoush ha aggiunto: «È dovere dello Stato difendere i suoi cittadini e la sua sovranità. Il governo deve elaborare piani in tal senso e respingere i diktat e le pressioni straniere». Non lasceremo le nostre armi, non lasceremo la nostra terra!”, hanno gridato i partecipanti al funerale, scandendo slogan contro Israele e gli Stati Uniti. Dal Libano alla Striscia. Sul terreno non si arrestano i raid israeliani, che secondo le autorità sanitarie della Striscia hanno provocato 24 morti sabato sera, riferisce Al Jazeera, e altri 4 ieri mattina, secondo l’agenzia palestinese Wafa. Gli attacchi israeliani su Gaza hanno causato la morte di 342 civili, per lo più bambini, donne e anziani, dall’entrata in vigore del cessate il fuoco il 10 ottobre. L’Ufficio stampa del governo di Gaza ha dichiarato che almeno 875 palestinesi sono rimasti feriti nelle ultime sei settimane.