Israele si coccola i coloni: “disturbano, ma non sono terroristi”
Non sono terroristi, al massimo disturbatori dell’ordine pubblico. Parola del ministro della Difesa israeliano. Le violenze dei coloni contro i palestinesi in Cisgiordania, che hanno conosciuto negli ultimi tempi un’ulteriore impennata alimentando timori anche nelle forze armate, non sono «terrorismo» ma «disturbo dell’ordine pubblico». Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz durante una riunione a porte chiuse della Commissione Esteri e Difesa della Knesset, secondo quanto riferito da Times of Israel. Parole che hanno suscitato la dura reazione dei deputati centristi di Yesh Atid, Ela2ar Stern e Ram Ben-Barak, che hanno insistito sul fatto che si tratta di «terroristi ebrei» e che «questo dovrebbe essere definito terrorismo». Katz l’anno scorso ha revocato l’uso della detenzione amministrativa nei confronti dei sospettati ebrei se non per reati legati alla sicurezza – e mantiene la posizione, nonostante le pressioni arrivate non solo dall’opposizione ma anche dall’Idf che ne vorrebbe il reintegro come misura per contrastare le violenze dei coloni. Secondo Katz nessuna agenzia di sicurezza, incluso lo Shin Bet, definisce la violenza nazionalista ebraica come terrorismo. Tuttavia, nei giorni scorsi la polizia ha annunciato che saranno presentate accuse di terrorismo contro due coloni sospettati di attacchi a palestinesi. Negli ultimi due anni (dal 7 ottobre 2023 al 13 novembre 2025) esercito e coloni israeliani hanno ucciso almeno 1.017 palestinesi (di cui 221 bambini). Nello stesso periodo, 59 israeliani sono stati uccisi in attacchi palestinesi. Le truppe israeliane hanno preso d’assalto la città di Tubas e i villaggi di Tamun e Aqaba, nel nord della Cisgiordania, «con grandi forze», bulldozer ed elicotteri in volo. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa, dopo che l’Idf aveva annunciato una «nuova operazione antiterrorismo» nella zona. Fonti locali hanno dichiarato che i soldati hanno fatto irruzione in diverse abitazioni, vandalizzandole, e chiuso diverse strade nel governatorato di Tuba per istituire posti di blocco. Nella zona, aggiunge Wafa, le autorità locali hanno chiuso le scuole pubbliche e gli asili nido per motivi di sicurezza. Le forze israeliane hanno arrestato 34 palestinesi nel governatorato di Tubas, nel nord della Cisgiordania, durante la nuova operazione lanciata nella notte dall’Idf. A riferirlo è ancora l’agenzia palestinese Wafa, citando il direttore dell’associazione dei detenuti palestinesi Kamal Bani Odeh. Gli arresti sono avvenuti nelle città di Tubas, Aqaba e Tamoun e nel villaggio di Tayasir. La Mezzaluna Rossa a Tubas parla inoltre di 10 feriti, di cui 4 trasferiti in ospedale. Mahmoud Daraghmah, sindaco della cittadina palestinese di Tubas, situata a 21 chilometri da Nablus, ha dichiarato in una nota che l’Idf ha imposto il coprifuoco e chiuso le strade che portano alla località, e che «gli elicotteri Apache hanno sparato contro la popolazione questa mattina». Il sindaco ha aggiunto che le forze israeliane hanno anche sequestrato cinque case a Tubas e altre 10 nella vicina cittadina di Tammun.