Trump sapeva, ma approvava?

In Iran il peggio deve ancora arrivare, Israele può usare armi Usa senza chiedere permesso: ora contenere la radioattività dei siti colpiti

di HaKol - 14 Giugno 2025 alle 14:16

E Trump? che cosa dice Trump? Sapeva o non sapeva? Certo che sapeva. Approvava, o non approvava? È certo che non abbia impedito, ma sembra chiaro che ha trovato l’azione di Netanyahu perfettamente coerente anche perché il capo del governo israeliano, subito dopo il devastante bombardamento sugli obiettivi umani (tecnici e generali) oltre che sugli impianti, ha usato le stesse parole impiegate per Hamas: “Continueremo finché ce ne sarà bisogno, non abbiamo limiti di tempo”.

Oggi Trump non solo dà per scontato di aver sempre saputo e anzi di aver implorato il regime degli ayatollah iraniani di credere ai suoi avvertimenti: “Fra gli iraniani – scrive sul suo social – si sono stati molti coraggiosi che hanno cercato di evitare la catastrofe, ma hanno prevalso quelli che si sono rifiutati di capire che era arrivato il momento della resa dei conti. E ha detto con tono non enfatico che il peggio deve ancora arrivare. Adesso scrive Trump – i coraggiosi sono morti; sono morti i generali della catena di comando, i tecnici e gli scienziati e non è ancora finita. Il peggio deve arrivare perché i prossimi saranno “persino più brutali”. E lo saranno grazie alle armi americane. Non ne fa alcun mistero, Donald Trump e lo ripete: Israele dispone delle armi più letali prodotte dagli Stati Uniti e le sa usare.
Gli israeliani non devono chiedere il permesso per armi americane
Con apocalittica civetteria ha aggiunto che nessuno ha la più pallida idea di quanto possano essere “lethal” – assassine – le armi americane. Appare quindi ovvio che Israele non soltanto è in possesso della migliore artiglieria della storia, ma che è autorizzata ad usarla a sua discrezione. Se Trump ha posto limiti nell’uso delle armi americane agli ucraini, gli israeliani non devono chiedere permesso. In passato è accaduto che Netanyahu abbia indispettito Obama e Biden per non averli informati dell’uso delle speciali bombe per bunker, ma non esistono limiti ai piani israeliani perché Israele ha sempre considerato “esistenziale” la minaccia degli Ayatollah che hanno sempre confermato la loro dottrina: noi vogliamo far scomparire Israele dalla faccia della Terra e quando avremo le armi adeguate lo faremo. Che a Washington fossero informati del giorno, dell’ora e lo conferma il gestore delle cinque pizzerie “Jack Mac” vicine al Pentagono: “Quando le nostre pizzerie si riempiono, sappiamo che c’è in ballo qualcosa di grosso: è quello che noi scherzando chiamiamo “Pizza Pentagon Index”. È come un indice di borsa: se le pizze salgono, vuol dire che è scoppiata una guerra da qualche parte”.

Che Trump sapesse lo scrive sul suo social “Truth” e con lo stesso stile cui ci ha abituati quando parla nel quel suo modo messianico, che si tratti di Ucraina o di Gaza oggi di Teheran. Il quarantasettesimo Presidente dalla zazzera arancione è la copia caratteriale del suo predecessore Theodore Roosevelt il cui motto era: “Parla a voce bassa, ma sempre a portata di un nodoso bastone”. Agli iraniani “ho dato la possibilità di capire usando i toni più ragionevoli e anche i più duri: firmate un accordo, date delle garanzie e smantellate tutto. Ma non hanno voluto capire. Gli ho spiegato che l’America possiede armi letali dislocate in tutto il mondo e gli ho detto che Israele ne ha pieno diritto d’uso”. È un fatto, ricorda l’Economist che da due decenni la guerra era di fatto dichiarata fra Iran e Israele. Alle tre del mattino del 13 giugno tra il suono delle sirene e i boati, gli iraniani hanno dovuto prendere atto che contro di loro era stata lanciata una “full scale campaign”, una vera guerra e non una rappresaglia.
Contenere la radioattività dei siti colpiti
Semmai gli iraniani si stanno muovendo per lanciare loro una rappresaglia contro Israele ma secondo gli americani non ne hanno gli strumenti. Sei sono state le ondate di attacchi ordinate da Netanyahu con l’assenso di Trump, con il nome di codice “Operation rising Lion” alla quale gli iraniani non hanno saputo opporre alcuna difesa. Adesso c’è il problema di contenere la radioattività dei siti colpiti specialmente per quanto riguarda l’impianto di Natanz. Trump chiude il suo messaggio agli iraniani si chiude con un ecumenico “God bless you all” che vuol dire: vi avevo avvertiti, che Dio vi aiuti.

Il grande archivio di Israele

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