La città oggi sostiene i terroristi che vogliono cancellare gli ebrei
Non riconosco più Napoli, rinuncio alla cittadinanza: il sindaco ha consentito la diffusione della criminogena bugia del genocidio
di HaKol - 9 Luglio 2025 alle 14:35
La Napoli tanto decantata come luogo di incontro e di civile convivenza tra diversi, la città Medaglia d’oro per aver cacciato, senza aiuto di armata alcuna, quello che era stato il più potente e criminale esercito dell’epoca, ha invertito la rotta: parteggia e sostiene, con la scusa della condanna a Israele, terroristi che si fanno scudo di civili e che vogliono eliminare gli ebrei. Il conflitto mediorientale – che segue il continuo lancio di missili sui civili israeliani, atti terroristici, menzogne in cui sono caduti anche media internazionali (la CNN ha dovuto più volte smentire sé stessa avendo assunto come vere notizie giunte dai terroristi) fino alla bestiale aggressione del 7 ottobre – ha prodotto un nuovo feroce antisemitismo facendo doppiamente vittime gli ebrei.
Bruno Zevi, noto architetto e rappresentante del Partito radicale, ebbe a dire che l’antisemitismo è la cartina di tornasole di una civiltà. Di fronte a tale aberrazione storica, logica e morale, non si può restare inermi e, quindi, complici.
La pace non è un oggetto, ma è una modalità di rapporto; essa ha bisogno di equilibrio e giustizia, non di scomposte e unilaterali prese di posizione che si addicono agli stadi e non alla politica. Perché la pace si concretizzi è indispensabile che le parti riconoscano ciascuna all’altra il diritto di esistere; se una, invece, intende eliminare l’altra, non vi è mediazione possibile. Come con la Giordania e l’Egitto, la nazione ebraica dimostra la propria volontà di convivenza pacifica e collaborativa che, però, ha ricevuto dal 1948 ad oggi solo rifiuti da parte degli arabi palestinesi. Se si vuole la pace, si spingano i palestinesi a riconoscere i loro vicini e li si sostenga nella costruzione della democrazia.
Le democrazie, infatti, tra loro non guerreggiano; nella democrazia vi è posto per tutti e i conflitti si risolvono con il confronto pacifico. Sostenere ideologicamente chi pratica il terrore, lo stupro, il rapimento delle persone fino allo strangolamento di bambini di pochi mesi è colpevole e contrario a ogni percorso di pacificazione. Diceva Golda Meir che se Israele avesse abbassato le armi sarebbe scomparsa, se le armi le avessero abbassate gli arabi ci sarebbe la pace.
Il sindaco, quale uomo di scienza, ha dato credito a dati provenienti da una sola parte che, tra l’altro, è stata continuamente screditata, e ha così consentito la diffusione della criminogena bugia del genocidio. Quale uomo di università sa che la cultura e la ricerca non possono essere censurate tantomeno per ragioni politiche, ma ha acconsentito al boicottaggio dei rapporti culturali. Infine il sindaco ha preso – a nome della città – una posizione che appoggia e rafforza il terrore e sostiene le ragioni di chi costringe in prigionia gli ostaggi e affama il proprio popolo. Non riconoscere più la Napoli che mi conferì la cittadinanza ha, quindi, significato rinunciarvi.