Ha Stato Israele
“Bibi, bombe sui cristiani”, l’osceno titolo de La Stampa: il doppiopesismo e quel “Sinwar, strage di ebrei” mai scritto
di Iuri Maria Prado - 19 Luglio 2025 alle 16:13
Ieri adornava la prima pagina de La Stampa questo bel titolo: “Bibi, bombe sui cristiani”. Il riferimento era alla chiesa di Gaza colpita l’altra mattina durante un’operazione dell’esercito israeliano. Si potrebbe anche accantonare la considerazione che non si è trattato di un attacco deliberato (per carità, fino a prova contraria), e che il tragico incidente è stato l’effetto di un colpo non mirato. Il danneggiamento della chiesa, la morte di alcune persone e il ferimento di altre potrebbero essere condannate senza appello anche senza alludere, come quel titolo alludeva, a una deliberazione sicaria. Ma lasciamo perdere.
Bombe sui cristiani sì, missili sugli ebrei no
Si potrebbe aggiungere che in quel modo, e cioè evocando l’idea che quell’incidente fosse il frutto di un’iniziativa ostile “contro i cristiani”, si fa altro e peggio che imputare a Israele la colpa di un’operazione bellica fuori controllo: ben più gravemente, in quel modo si addebita alla leadership dello Stato ebraico di condurre iniziative militari orientate a colpire una comunità religiosa. Ma lasciamo perdere anche questo. Quel titolo, infatti, è osceno per motivi che vanno ben oltre l’evidentissimo pregiudizio che lo ispira e ben al di là del presupposto doppiamente falso su cui si basa.
Quando Hezbollah inceneriva la Galilea lanciando migliaia di missili sui civili israeliani, La Stampa che cosa faceva? Scriveva “missili sugli ebrei”? Quando Hamas ne lanciava altrettanti, prima e dopo aver ammazzato 1200 persone e averne rapite 250, come titolava il giornale torinese? Titolava forse “Sinwar, strage di ebrei”? Quando l’Iran lanciava sui civili israeliani 350 missili, razzi e droni, forse la Stampa titolava “Khamenei, pioggia di fuoco sugli ebrei”?
Le differenze che La Stampa non vuole cogliere
Diciamo, si scusi il bisticcio, che titoli del genere avrebbero avuto più titoli per essere fatti visto che, per aperta rivendicazione, quella gente vuole uccidere gli ebrei, dice che è giusto uccidere gli ebrei, proclama che non avrà pace finché l’ultimo ebreo sarà ucciso. Mentre (ancora sino a prova contraria) non risulta che Israele abbia l’obiettivo di uccidere i cristiani, o i musulmani, o qualunque altra comunità religiosa. Né risulta che farlo sia una pratica israeliana. Ma al giornale piemontese non è mai venuta puzza di scrivere che quelli che lanciano missili sugli ebrei “lanciano missili sugli ebrei”. E invece se in una zona di guerra urbana, infestata di terroristi, un colpo sbagliato fa tragicamente (e pure colpevolmente, per carità) vittime in una chiesa, allora si tratta del primo ministro di Israele che fa sganciare “bombe sui cristiani”.