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Movimento 5 Stelle e Avs assaltano Israele ma tacciono su Iran e Houthi. E il video di Almasri diventa il nuovo caso politico dell’estate
di HaKol - 23 Agosto 2025 alle 11:46
Il nemico è uno solo. Si chiama Israele. Il centrosinistra lo ripete con forza. E quello che non dice è ancora più evidente: nessuna parola contro i missili Houthi che colpiscono le navi mercantili italiane, nessuna iniziativa per arginare la propaganda di Hamas che inonda le reti sociali, nessuna proposta per fermare l’Iran nella sua corsa all’uranio arricchito. La preparazione delle bombe nucleari sembra non preoccupare, se a mischiare plutonio e uranio è Teheran. Contro Israele, invece, si scatena l’inferno: sanzioni, boicottaggi, appelli. Giuseppe Conte ed Elly Schlein guidano il fronte, con Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni subito dietro.
Il resto del campo largo tace, nell’imbarazzo. «È ora di fermare Netanyahu e i suoi ministri che celebrano l’occupazione come la fine della prospettiva di due Stati. Meloni deve scegliere se stare dalla parte della giustizia internazionale o della subalternità a Netanyahu e Trump», ha dichiarato la segretaria del Pd, chiedendo apertamente sanzioni e il riconoscimento immediato dello Stato di Palestina. Sulla stessa linea Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra: «Di fronte all’orrore di Gaza, a quella che consideriamo una pulizia etnica, un genocidio messo in atto dal governo criminale e fascista di Netanyahu, tutti dovremmo essere uniti non solo nel denunciare, ma nel chiedere sanzioni contro Israele». Bonelli rilancia anche l’appello di Avraham Burg, ex presidente della Knesset: «Ebrei, ribellatevi». E aggiunge: «Chiedo a Giorgia Meloni: cos’altro deve accadere per decidere sanzioni contro un governo che uccide bambini, bombarda ospedali, annette territori e usa la fame come arma di guerra?».
Nel frattempo, gli “indignati speciali” della sinistra diventano “inviati speciali” nella nuova Flotilla per Gaza. Una crociera che salperà il 31 agosto da Barcellona, organizzata dalla Global Samus Flotilla. Attori, registi, cantanti e intellettuali si imbarcheranno con la promessa di portare aiuti umanitari a Gaza. Al di là delle intenzioni dichiarate, la campagna di autopromozione è palese: interviste, telecamere, dirette social. Greta Thunberg, già presente a luglio sulla “Madleen”, abbordata dalla marina israeliana, è tra i partecipanti confermati. La flottiglia si unirà in alto mare con altre imbarcazioni da Tunisi e da porti mediterranei il 4 settembre. Un revival di iniziative che ricordano le vecchie spedizioni del 2010, finite con abbordaggi, arresti e accuse di strumentalizzazione politica. E per chi non va per mare? Può mettersi in marcia, nei parchi e nelle campagne italiane. Le “Marce Locali per Gaza” vengono improvvisate, si legge in una nota stampa, «per rispondere a un bisogno diffuso di fare qualcosa per reagire all’orrore che vediamo quotidianamente a Gaza e in Cisgiordania, chiedendo al nostro Paese di non esserne complice e proponendo un’azione di pace accessibile a tutti, ovvero camminare insieme».
Il video di Almasri diventa il nuovo caso politico dell’estate
Ma non c’è solo Gaza. Anche la Libia cattura l’attenzione del campo largo. Circola un video che mostra l’ufficiale dell’Intelligence libica Almasri [1], rimpatriato da Roma a Tripoli, mentre uccide un uomo a sangue freddo in mezzo alla strada. Le opposizioni insorgono: «Le immagini diffuse dai media libici sono terrificanti. Se fosse confermato che a sparare è stato il criminale Almasri, il governo italiano deve spiegare agli italiani perché ha scelto di ignorare il mandato di cattura della Corte penale internazionale. Giorgia Meloni non può più tacere: lo ha liberato e riaccompagnato a Tripoli, dove continua a uccidere». La vicenda Almasri viene montata come nuovo caso politico dell’estate. Secondo fonti diplomatiche, Roma avrebbe agito su pressione del governo di unità nazionale libico, mentre diverse Ong denunciano che il rimpatrio abbia di fatto consegnato un criminale di guerra nelle mani dei suoi complici. Le immagini diffuse dai media nordafricani mostrano un uomo spietato, senza dubbio. Ma viene da chiedersi come mai la stessa attenzione non viene riposta sui criminali di guerra iraniani e palestinesi che i fari del centrosinistra non riescono a inquadrare. Pare che l’unico collante capace di tenere insieme il campo largo sia la costante manifestazione contro Israele. Una battaglia condotta in spregio non solo al diritto di Israele a difendersi, ma anche al diritto elementare degli ebrei – in Medio Oriente, in Europa e in Italia – di sentirsi sicuri.
[1] https://www.ilriformista.it/il-presunto-video-di-almasri-che-uccide-a-mani-nude-a-tripoli-pd-meloni-e-nordio-hanno-liberato-un-criminale-litalia-non-puo-essere-colpevole-di-questo-scandalo-478670/