Le Ragioni di Israele
Hamas bruciò i bambini israeliani, lo ha accertato persino l’Onu…
di Iuri Maria Prado - 1 Ottobre 2025 alle 12:47
Non è discutibile il fatto che bambini israeliani siano stati bruciati dai miliziani e dai civili palestinesi responsabili degli attacchi del 7 ottobre 2023. Non è discutibile che la giornalista Lucia Goracci abbia detto il falso quando, durante il programma ReStart trasmesso da Rai3 il 25 settembre 2025, ha dichiarato che la notizia relativa ai bambini bruciati è una “fake news”. Non è discutibile che il giornalismo corporato (Ordine dei giornalisti, Usigrai e via siglando) si sia adunato a difesa preventiva della giornalista responsabile di quelle dichiarazioni contrarie al vero, con ciò coprendo in via conventicolare un’occasione di falsa informazione propalata dal cosiddetto servizio pubblico radiotelevisivo.
A tacere delle innumerevoli testimonianze dirette, gli atti di indagine e gli accertamenti delle Nazioni Unite – solitamente adorati come verbo oracolare, ma questa volta curiosamente dimenticati – sono stati inequivoci nella registrazione di quei crimini perpetrati contro i bambini israeliani dai miliziani e dai civili palestinesi. Citiamo testualmente dalle risultanze della Commissione indipendente (Detailed findings on attacks carried out on and after 7 October 2023 in Israel) che ha riferito al Consiglio dei Diritti Umani il 10 giugno 2024.
Punto 123 del rapporto: “La Commissione ha documentato prove digitali di corpi bruciati in diversi luoghi. Secondo alcuni rapporti, gli autori hanno usato un agente accelerante che ha creato temperature molto elevate e ha causato ingenti danni ai corpi”.
Punto 128 del rapporto: “Il dott. Chen Kugel (capo di Israel’s National Center of Forensic Medicine, ndr) ha condiviso i dettagli delle autopsie delle vittime: ‘La percentuale di corpi carbonizzati che abbiamo ricevuto è alta. Molti hanno ferite da arma da fuoco nelle mani, il che dimostra che hanno alzato le mani in difesa davanti ai loro volti. Molti sono stati bruciati vivi nelle loro case… Sappiamo che sono stati bruciati vivi perché c’è fuliggine nella loro trachea, nelle loro gole, il che significa che stavano ancora respirando quando sono stati bruciati’”.
Punto 129 del rapporto: “La Commissione ha verificato in modo indipendente due immagini presentate dal Centro. Un’immagine di una TAC mostra i resti carbonizzati di due midolli spinali e due costole appartenenti a un adulto e a un bambino che erano legati insieme con filo di ferro e bruciati”. Punto 172 del rapporto: “Sei membri di tre generazioni della famiglia israelo-americana Siman Tov sono stati uccisi da militanti durante l’attacco al kibbutz Nir Oz, tra cui tre bambini: le figlie gemelle di sei anni, Shahar e Arbel, e un bambino di quattro anni, Omer. I rapporti indicano che i militanti avevano sparato attraverso la porta della safe room e poi avevano dato fuoco alla casa. Sia Tamar che Yonatan hanno subito ferite da arma da fuoco e sono morti per la perdita di sangue, mentre i loro tre figli soffocavano a morte dal fumo”. Punto 287 del rapporto: “La Commissione ha concluso che i membri dell’ala militare di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi hanno commesso diversi atti specifici contro i corpi delle vittime, tra cui il rogo dei corpi e la decapitazione dei corpi”.
Interessante è la parte finale del punto 124 del rapporto. Dice così: “La Commissione ha anche esaminato le foto di una bambina di 12 anni cui hanno sparato in testa e che poi è stata decapitata”. Pare che non avesse bruciature.