I giornalisti, piano piano, iniziano a dissociarsi e a comprendere

A Gaza l’unico genocidio dove sono nati 100mila bambini, dove Israele prima di attaccare chiede ai civili di andare via…

di HaKol - 8 Ottobre 2025 alle 13:08

Quello di Gaza è l’unico genocidio al mondo iniziato venti giorni dopo che le vittime hanno dichiarato guerra a uno Stato massacrando civili casa per casa, e macellando soldati dell’esercito nemico. L’unico genocidio in cui le vittime avrebbero potuto fermare il fuoco nemico in 24 ore liberando gli ostaggi dal giorno immediatamente successivo, l’8 ottobre, e ogni giorno a seguire fino a oggi (stiamo ancora aspettando). L’unico genocidio in cui le vittime sono assistite per raggiungere gli ospedali dei paesi di cura dallo stesso esercito che dovrebbe eliminarle.

L’unico genocidio dove non c’è acqua né elettricità ma i telefonini sono sempre accesi, e sono fortunatamente nati 100.000 bambini in due anni. L’unico genocidio in cui prima di attaccare i civili un esercito gli chiede di lasciare l’area. L’unico genocidio dove la grande maggioranza delle vittime sono uomini in età da combattimento (16-55).

Soprattutto il primo genocidio che inizia con le vittime che uccidono e stuprano, bruciano e profanano cadaveri all’interno delle frontiere del paese che commette il genocidio, rubandone i bambini e le donne e uccidendoli di fame e torture nei tunnel. È il primo genocidio in cui le vittime sono nella posizione di negoziare i tempi e i modi della trattativa che potrebbe firmare all’istante lo stesso genocidio. È il primo genocidio di un popolo di adulti che offre alle bombe per primi i corpi dei bambini invece di proteggerli nei tunnel, e usa i civili come scudi umani per proteggere l’esercito.

A vederla così, bisogna riflettere se persone come Hamas, Francesca Albanese [1] e i vari “certificatori” dell’ONU come Andy Seal, hanno anche solo il diritto di prenderci in giro. Perché, a vederla così, i civili palestinesi realmente vittime di questa atroce sofferenza non sono altro che “paid ads”, cartelloni, poster, banner, pop up, dal valore di pochi centesimi, comprati al mercato della propaganda da chi li ha venduti, ovvero i signori islamisti di cui sopra e gli affiliati occidentali del circo mediatico.

Il 7 ottobre è stata la causa di un dolore immenso che resterà per generazioni da ambo le parti, la cui colpa ricade sui players che consapevolmente hanno trattato le vite umane come comparse nel film dell’orrore, un film in cui vogliono trascinare le democrazie liberali e l’esercito di Tik Tok pronto a fare il coro degli stessi che faranno scorrere sangue innocente nei nostri confini. I giornalisti, piano piano, iniziano a dissociarsi e a comprendere. È tardi, ma era ora.

[1] https://www.ilriformista.it/francesca-albanese-mi-fa-tenerezza-tra-gaffe-e-giri-da-madonna-pellegrina-ha-un-unico-modo-per-salvarsi-484282/

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