La bandiera di Hamas è un danno per ognuno di noi

di Redazione - 5 Settembre 2025 alle 07:24

di Floriana Indaco

Una nuova flottiglia è in partenza per Gaza. Si batterà per Hamas ma anche per l’ambiente: una sola eroica battaglia per chiarire che Israele deve scomparire, che la mia 500 diesel sta uccidendo il mondo e che le vacche olandesi sono troppo grasse. In tutte le flottiglie precedenti quando le barche sono state fermate dal blocco navale israeliano, ogni partecipante ha gettato in mare il proprio telefonino, che è una delle cose in assoluto più inquinanti e più dannose per l’habitat marino.

Adesso sta partendo una vera flotta, una cinquantina di barchette con una decina di persone a bordo ognuna, quindi finirà in mare qualcosa come 500 cellulari. Su quei telefonini potrebbero esserci informazioni utili a localizzare le cellule di Hamas in Europa, è il motivo per cui vengono buttati. La guerra di Gaza è fondamentale per distrarre l’attenzione dal massacro dei cristiani nel mondo, dalla tragedia del Sudan, certo, ma distrae anche della violenza dei Maranza in Italia e in Europa, una violenza bruta e oscena che ha come scopo terrorizzare, umiliare, rinchiudere in casa e chiarire che questa terra, la nostra, in realtà appartiene a loro. La guerra di Gaza è fondamentale per giustificare la violenza totale dei baby jihadisti, fenomeno che sta martoriando le scuole francesi e inglesi e che tempo un decennio massimo arriverà anche da noi. Si chiama globalizzazione dell’Intifada.

L’antisemitismo è a livelli più gravi che negli anni ’30 e l’islam integralista, incluso di lapidazione e mutilazioni femminili. sempre più affettuosamente accettato, soprattutto nelle università. Esporre la bandiera di Hamas vuol dire condividerne i valori, quelli espressi nella sua costituzione, quelli urlati il 7 ottobre da miliziani che con la telecamera sulla fronte si sono filmati mentre bruciavano vivi bambini ebrei sotto gli occhi dei genitori e stupravano ragazzine per poi mutilarle e e ucciderle.

Hamas vuole la distruzione dello stato di Israele dal fiume (Giordano) al mare (Mediterraneo) e nel suo articolo 7 si impegna anche allo sterminio di ogni ebreo nel mondo. “Ammazza l’ebreo, ammazza l’ebreo, urlavano il 7 ottobre gli uomini di Gaza, mentre felici uccidevano per poi telefonare giulivi a genitori ancora più giulivi che facevano le congratulazioni per gli ebrei ammazzati. Grazie al 7 ottobre sta riesplodendo l’antisemitismo occidentale cristiano, che si era finto sopito dopo lo sterminio degli ebrei ad opera degli affiliati al nazismo. Il nazismo è stata un’ideologia anticristiana, nata però su territori cristiani. Il suo successo è stato dovuto all’antisemitismo. Lo sterminio degli ebrei è stato ordinato ed eseguito da persone battezzate, protestanti, cattolici e anche qualche ortodosso, tra le SS di origine ucraina. L’antisemitismo cristiano è stato temporaneamente archiviato, nascosto, dopo la seconda guerra mondiale: Hitler ha tolto “dignità”, all’antisemitismo, ha dimostrato quanto fosse ripugnante e oscenamente pericoloso. Il popolo palestinese da più di mezzo secolo sacrifica ogni possibilità di pace e il benessere dei suoi figli per dare all’antisemitismo più becero la possibilità di rinascere, lussuosamente camuffato da antisionismo: l’ebreo piace solo se disarmato, nudo, alla mercè del dittatore di turno.

Chi espone la bandiera di Hamas dichiara che Hitler in fondo non aveva poi così torto. Esporre quella bandiera vuol dire dichiarare che la tragedia del Sudan e il martirio dei cristiani sono irrilevanti, approvare la distruzione di Israele, ma vuol dire anche approvare il terrorismo, tutto, e l’islamizzazione dell’Europa. Chi espone quella bandiera danneggia ogni possibilità di pace, danneggia ognuno di noi. Piantiamola di passare davanti a quella bandiera in silenzio. Chiunque esponga quella bandiera danneggia anche te. Digli di smettere.

Il grande archivio di Israele

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