Le Ragioni di Israele
L’Occidente ha tagliato le gambe all’Anp e ha impedito un futuro più libero per Gaza
di Iuri Maria Prado - 16 Ottobre 2025 alle 13:32
L’atteggiamento sostanzialmente assolutorio che parte dell’Occidente ha riservato al cosiddetto “potere de facto” imperante a Gaza, cioè Hamas, era motivato da un più o meno esplicito risentimento verso Israele. Non si trattava di una predilezione occidentale per i modi sanguinari e per le ambizioni sterminatrici di quell’organizzazione terroristica, questo no. Ma per quell’Occidente erano così gravi le responsabilità israeliane che l’ignominia di Hamas finiva in una parentesi di trascurabile irrilevanza.
Il guaio è che quell’atteggiamento non ha avuto solo l’effetto, tardivamente denunciato dall’ex Segretario di Stato Usa Antony Blinken, di assediare gli aggrediti anziché gli esecutori dei massacri del 7 ottobre. Ha avuto anche l’effetto di annullare ogni possibilità, pur accennata e precaria, di riaffermazione dell’Autorità Palestinese: vale a dire una rappresentanza certamente incompiuta, gravemente corrotta e indiscutibilmente legata alla propria tradizione terroristica, ma almeno potenzialmente titolata – se pressata a farlo – alla ripresa di una funzione per un futuro di convivenza dei palestinesi con Israele.
La denuncia, da parte del portavoce delle Forze di Sicurezza dell’Autorità Palestinese, delle esecuzioni di piazza andate in scena in questi giorni preconizza il pericolo – tanto prevedibile quanto trascurato – di un’altra sanguinosa involuzione se e fin tanto che Hamas conserverà pur solo uno scampolo del proprio potere. E il pericolo non riguarda solo la prosecuzione del giogo cui è sottoposta la popolazione palestinese, affidata a chi la ripaga con la promessa di un futuro paradisiaco da guadagnare con un eterno presente di miseria e cinture esplosive. Il pericolo riguarda anche l’inevitabile rivolgersi all’esterno – non solo in danno di Israele ma della regione intera – delle ambizioni di una realtà radicalizzata che neppure oggi, neppure a due anni dal 7 ottobre, quell’Occidente indeciso a tutto si decide a percepire e trattare, appunto, come un pericolo.
Gli incappucciati e i bendati che Hamas allinea per strada e fa inginocchiare, fucilandoli alla schiena nel tripudio della folla che si fa reporter mandando in diretta le esecuzioni, sono i birilli del bowling che l’inerzia della comunità internazionale ancora preferisce lasciare in gestione a quell’irredimibile schiatta di macellai. Chi si ostina a non capire che la parte radicalizzata di Gaza è nella possibilità, se lasciata libera di farlo, di annientare ogni contributo occidentale all’altra parte, dovrebbe guardare le immagini di quei giustiziati smettendo per un attimo di concentrarsi sulle presunte malefatte di Israele.