Le Ragioni di Israele

Milano, al liceo Virgilio l’assemblea di istituto si trasforma in un inno al terrorismo di Hamas

di HaKol - 19 Ottobre 2025 alle 09:59

Venerdì al Liceo Virgilio di Milano si è svolta un’assemblea di Istituto (durante le ore di lezione), organizzata dal collettivo degli studenti, seguita sia in Aula Magna (alcune classi) sia in streaming in tutte le altre classi, per un totale di circa 1.900 studenti. Relatori dell’assemblea: Maso Notarianni, attivista e partecipante a Flotilla, e un gruppo di ragazzi aderenti a GPI, Giovani Palestinesi d’Italia. Il titolo dell’incontro era “Il conflitto israelo-palestinese”. Emergeva da subito che si sarebbe trattato di propaganda di parte, data la mancanza di qualsiasi contraddittorio, qualsiasi voce che portasse un punto di vista differente. Ma lo svolgimento è andato oltre gli iniziali timori.

Fin dalle prime slide presentate dai GPI, il sionismo è stato accostato all’intento genocida (in una slide, il colonialismo di insediamento veniva indicato come “sostituzione della popolazione indigena attraverso pulizia etnica e genocidio”) e i giovani attivisti, in una successiva slide, hanno chiarito gli intenti del gruppo (“Perché nasce GPI?”) tra i quali si presenta “Palestina libera dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo”. Nelle successive diapositive si sono indicate poi come false e di propaganda occidentale e capitalista le notizie sui bambini decapitati il 7 ottobre.

Dopo la prima parte gestita dai Giovani Palestinesi, ha preso la parola Maso Notarianni, che ha subito invitato a non parlare più di Medio Oriente, parola coniata dagli inglesi colonialisti, a indicare questa terra collocata a metà strada tra Inghilterra e Oriente. Lo stesso Notarianni poco dopo, ricordando la sua vicenda personale con Flotilla, dalla partenza all’arresto, ha sottolineato che i prigionieri erano sotto la costante guardia dei pastori tedeschi che, fino a un decennio fa, erano vietati in Israele, legati come erano all’uso nazista nei campi di concentramento. Invece con Netanyahu i pastori tedeschi sono tornati e, da questo spunto, Notarianni ha sottolineato come il popolo ebraico, che ha subìto quel “disastro” (la Shoah, sminuita in un “disastro”, dopo aver invitato all’uso attento delle parole), evidentemente non sia riuscito a “spezzare la catena del dolore”, e davanti a 1.900 studenti (dai 13 ai 19 anni) si è chiesto come si possano aiutare gli ebrei, che “hanno bisogno di aiuto”, perché “riproporre qualcosa che si è subìto è il sintomo di una malattia. Non è normale”.

Quindi il popolo ebraico sarebbe “malato”, “non normale”, tarato da problemi psicologici mai risolti. Un popolo malato: ci sono già qui gli estremi per la denuncia di antisemitismo. L’intervento dell’“adulto” Notarianni è poi proseguito con inviti alla lotta, al conflitto, al boicottaggio dei prodotti israeliani (con indicazione delle cifre dei codici a barre da individuare per evitare quei prodotti, perché Made in Israele; ha aggiunto anche la SodaStream, la cui produzione è legata allo Stato ebraico).

L’assemblea è però proseguita con ulteriori interventi dei Giovani Palestinesi e sono questi, se i precedenti non bastassero, ad essere i più riprovevoli e allucinanti. A una studentessa che, timidamente, ha chiesto perché non avessero mai citato Hamas, una delle giovani palestinesi ha infatti risposto giustificando la lotta armata, dicendo testualmente che la neutralità non va bene (in una scuola, in un contesto educativo in cui, invece, occorrerebbe invitare al vaglio delle fonti, a non prendere posizioni, cercando di avere uno sguardo super partes) e, ancora e con più veemenza, ha negato gli stupri e le violenze del 7 ottobre, giustificando (ma si potrebbe dire glorificando, dati toni e termini utilizzati) i terroristi di Hamas.

Tutto questo davanti a quasi 1.900 studenti, in due ore sottratte alle lezioni, senza che ci sia stato dibattito. Due ore di inno al terrorismo di Hamas in una scuola pubblica italiana. Si tralasciano qui gli attacchi, sia dei Giovani Palestinesi sia di Maso Notarianni, all’Italia e al suo governo. Le affermazioni sul popolo ebraico e su Hamas sono già sufficientemente gravi.

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