Le Ragioni di Israele

L’accordo tra Iran e Russia, l’aiuto della Cina e la minaccia islamista: perché l’Europa resta miope?

di Marco Del Monte - 18 Novembre 2025 alle 13:30

Da un po’ di giorni la guerra a Gaza è relegata nelle pagine interne dei quotidiani italiani, mentre viene dato più spazio alle vicende ucraine. Il motivo principale è che, mentre in Medio Oriente è stato conseguito un fragile cessate il fuoco, la Russia ha accentuato i suoi attacchi contro l’Ucraina, distruggendone le infrastrutture energetiche e incrementando gli attacchi alla popolazione civile. Contro la Russia, in Occidente non vola neanche una zanzara, come si suol dire, mentre nei confronti di Israele, nonostante la tregua in atto, continuano a ripetersi manifestazioni contro il falso genocidio e inneggianti ad Hamas. Questo trend è sempre sostenuto dalle opposizioni di sinistra, i cui esponenti fanno a gara a buttare benzina su un fuoco che si sta cercando di spegnere.

È stato dimostrato che a Gaza non ci sono cimiteri a cielo aperto, né fosse comuni, e non si trovano i 70mila morti sbandierati ai quattro venti. A Bagdad e Damasco, a causa della putrefazione dei cadaveri, l’aria è stata irrespirabile per mesi, così come si sta verificando nelle città ucraine, dove la Russia ha perso più di un milione di uomini. Fermiamoci un momento su questa cifra, che dà l’idea dell’insensatezza dell’accusa mossa a Israele; anche l’Ucraina ha avuto perdite della stessa consistenza tra civili e militari, però sono stati sepolti anche in fosse comuni e i corpi sono stati ritrovati. Se a Gaza c’è un genocidio in atto, in Ucraina cosa c’è? Il Festival di Sanremo?

In Europa, e in particolare in Italia, invece, queste accuse continuano ad inquinare l’aria e si moltiplicano scioperi, manifestazioni e cortei, dove la bandiera palestinese ha ormai sostituito non solo il tricolore, ma anche la bandiera azzurra a 12 stelle. Vediamo, quindi, più in dettaglio cosa sta facendo la Russia in queste ultime settimane.
Cosa sta facendo la Russia
Gli attacchi con missili e droni si stanno quintuplicando e, giornalmente, raggiungono l’Ucraina almeno 450 droni e una ventina di missili, alcuni dei quali ipersonici, e Mosca ha annunciato che a breve comincerà a colpire con le bombe plananti.

Visto e considerato che l’Ucraina, con spericolate azioni di commandos, ha inferto durissimi colpi all’industria bellica russa, ci si chiede da dove provengano questi armamenti. La risposta è nota a tutti i Servizi; infatti vengono dall’Iran, che ha appena siglato un patto di mutua assistenza con la Russia. Nel frattempo, anche la Cina collabora, perché sta fornendo una quantità enorme di combustibile solido per missili a lunga gittata sia alla Russia che all’Iran. Mentre si consuma questo vero e proprio genocidio del popolo ucraino, l’Europa resta miope. Basti pensare alle moschee abusive, luoghi non adatti in cui vengono officiate preghiere e si ascoltano sermoni in arabo, incomprensibili a noi europei. Inoltre, spinti forse dall’elezione di un musulmano a sindaco di Londra e poi di New York, in Francia si sta candidando a sindaco di Parigi una musulmana e a Roma è stato fondato il partito islamico che vorrebbe partecipare alle comunali del 2027. È evidente che, con la copertura della guerra a Gaza e con la ripresa in grande stile di quella ucraina, l’Europa non si occupa di queste quisquilie. Intanto la pianta islamica cresce, e ci porterà tutti sotto la sua ombra.

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