Da Doha all'”ottavo fronte”
18 Settembre 2025 alle 13:40
I Fattori di Successo di Israele
L’autore attribuisce i maggiori successi militari di Israele alla stretta collaborazione tra il suo servizio segreto esterno, il Mossad, e l’aviazione. Questa sinergia ha permesso di eliminare con precisione figure chiave di Hezbollah, attaccare il programma nucleare iraniano e colpire l’arsenale segreto di Siria e Hezbollah, dimostrando una straordinaria capacità di infiltrazione, individuazione e attacco a obiettivi protetti.
L’Operazione a Doha
L’operazione a Doha, in Qatar, mirata a eliminare i vertici di Hamas, è stata definita un successo parziale. Secondo l’articolo, il Mossad si sarebbe rifiutato di parteciparvi per non compromettere i rapporti con il Qatar, il che avrebbe portato alla mancata eliminazione di tutti gli obiettivi. L’autore menziona anche l’ipotesi che le bombe usate fossero di bassa potenza per evitare danni collaterali e che il governo del Qatar sia stato avvertito da una fonte statunitense. Nonostante il successo incompleto, l’azione ha comunque ribadito l’intenzione di Israele di dare la caccia ai leader di Hamas, evidenziando la complicità del Qatar.
La Situazione a Gaza
Nel conflitto, l’autore sottolinea che l’azione decisiva spetta alla fanteria e ai reparti corazzati. Il fronte più attivo è Gaza City, dove l’esercito sta avanzando con cautela per smantellare le forze terroriste. La strategia si concentra sull’evacuazione dei civili (con il 50% degli abitanti già spostati) e sulla distruzione degli edifici strategici usati dai terroristi. L’autore stima che la fase principale della battaglia possa concludersi entro il secondo anniversario della guerra, con la speranza che la sconfitta di Hamas porti alla liberazione dei rapiti.
L’Ottavo Fronte
L’articolo identifica un “ottavo fronte”, non militare, in cui Israele si trova in difficoltà: quello della politica internazionale, dei media e dell’opinione pubblica occidentale. Questo fronte si manifesta attraverso voti internazionali a favore di uno “Stato di Palestina”, boicottaggi, crescenti atti di antisemitismo e iniziative come la “flottiglia”. L’autore sostiene che questa ondata è la più grave dalla Shoah e ha un’ispirazione “illiberale e sostanzialmente fascista”. L’articolo conclude che questo fronte si calmerà solo dopo una vittoria chiara di Israele su tutti gli altri fronti militari.