Un anno d’Israele: tra sfide affrontate e prospettive future
23 Settembre 2025 alle 13:30
Nel suo articolo, Ugo Volli traccia un bilancio dell’anno di guerra tra Israele e i suoi avversari, sottolineando il cambiamento radicale della situazione dal settembre scorso. Egli sostiene che un anno fa, nonostante i successi iniziali a Gaza, Israele si trovava in una posizione strategica difficile, affrontando minacce imminenti da parte di Iran e Hezbollah, e la pressione politica internazionale, in particolare dall’amministrazione Biden.
La svolta
Secondo Volli, la situazione è cambiata radicalmente a partire dal settembre 2024, grazie a una serie di decisioni strategiche prese dal governo israeliano.
- Offensiva contro Hezbollah: Israele ha lanciato un’offensiva a nord contro Hezbollah, che ha portato all’eliminazione di migliaia di quadri militari e del loro leader, Nasrallah, e a una limitata operazione di terra in Libano.
- Colpi all’Iran: Israele ha colpito obiettivi militari iraniani in Siria e ha agito per indebolire il programma nucleare di Teheran. La rimozione delle esenzioni dalle sanzioni all’Iran, una mossa approvata a livello internazionale, è vista come un duro colpo per il regime.
- Eliminazione di Sinwar: L’eliminazione di Yahya Sinwar, leader militare di Hamas, è stata un’altra vittoria cruciale.
La situazione attuale
Volli conclude che oggi Israele è in una posizione di forza e che la vittoria sul campo è l’unica condizione per raggiungere la pace. La vittoria militare, secondo l’autore, potrebbe portare alla fine delle ostilità e costringere i detrattori di Israele a fare i conti con la realtà. L’autore riconosce la profondità dell’antisemitismo manifestato in vari ambiti (politica, media, accademie), ma spera che il successo militare possa quietare questo “ottavo fronte”, quello della comunicazione e della posizione politica.
