Le Ragioni di sicurezza del blocco navale di Gaza

8 Ottobre 2025 alle 14:21

Il blocco navale imposto da Israele alla Striscia di Gaza è una misura di sicurezza controversa, formalmente istituita nel gennaio 2009, con l’obiettivo dichiarato di prevenire il contrabbando di armi e intercettare militanti via mare. La sua giustificazione primaria si basa su diverse operazioni di sequestro di ingenti carichi di armi destinati a gruppi come Hamas, supportati principalmente dall’Iran.

Le Intercettazioni chiave di carichi di armi

Tre episodi principali sono citati come prova della minaccia e della necessità del blocco:

  1. Karine A (3 gennaio 2002): I commando israeliani intercettarono nel Mar Rosso una nave battente bandiera palestinese con 50 tonnellate di armi iraniane, tra cui razzi Katyusha, proiettili di mortaio e missili anticarro. Questo fu considerato una flagrante violazione degli Accordi di Oslo, rivelando una strategia di riarmo palestinese nonostante le promesse di pace.
  2. Francop (4 novembre 2009): Al largo di Cipro, fu intercettata una nave che trasportava oltre 320 tonnellate di armi iraniane nascoste, inclusi 9.000 proiettili di mortaio e migliaia di razzi Katyusha. L’arsenale era destinato a gruppi militanti palestinesi e libanesi.
  3. Victoria (15 marzo 2011): La marina israeliana sequestrò una nave cargo con 50 tonnellate di armamenti, tra cui per la prima volta sei missili antinave C-704 iraniani con radar. Questi missili, con una gittata di 35 km, avrebbero potuto minacciare il porto israeliano di Ashdod e obiettivi strategici. L’operazione rivelò l’uso di compagnie europee inconsapevoli e documenti falsificati da parte dell’Iran, che utilizzava la Siria come stazione di rilancio.

Posizione legale e contesto del contrabbando

  • Legalità: Un rapporto del 2011 delle Nazioni Unite (Rapporto Palmer) concluse che il blocco navale era legale secondo il diritto internazionale. Il panel stabilì che Israele affronta “una minaccia reale alla sua sicurezza” e che il blocco era una “misura di sicurezza legittima per prevenire l’ingresso di armi a Gaza via mare.”
  • Rotte di contrabbanddo: L’Iran ha sviluppato un network sofisticato di cooperazione per rifornire Hamas, utilizzando rotte terrestri (attraverso Sudan e Sinai), tunnel e consegne marittime. Le armi intercettate erano sempre più avanzate, con la capacità di colpire centri abitati israeliani a decine di chilometri di distanza.

Israele giustifica il mantenimento del blocco navale come una necessità di sicurezza fondamentale per prevenire che armamenti avanzati raggiungano Gaza, alterando l’equilibrio militare nella regione. Nonostante ciò, organizzazioni umanitarie continuano a contestare la legalità del blocco, sottolineando il suo impatto sulla popolazione civile.

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