Imbrattata la targa per il bimbo ebreo ucciso. Lo sfregio «pro Pal» alla sinagoga. Mattarella: vicinanza alla comunità
Due incappucciati. Alti, magri. Forse molto giovani. Indossano kway neri. Alle 4.30 della notte tra domenica e ieri hanno oltraggiato, annerendola con vernice spray, la targa all’ingresso della sinagoga di Monteverde intitolata alla memoria del piccolo Michael Stefano Gaj Taché, il bimbo di 2 anni ucciso dai terroristi palestinesi nell’attentato del 9 ottobre 1982 al Tempio maggiore. Poi i due hanno anche tracciato scritte — «Palestina libera» e «Monteverde antisionista e antifascista» — sul muro esterno del centro ebraico in via di Villa Pamphili, prima di fuggire. La Digos li sta cercando: gli agenti hanno già acquisito le immagini della videosorveglianza con i due in azione. Saranno accusati di danneggiamento aggravato dall’odio razziale. Un altro attacco alla Comunità ebraica romana dopo quelli delle settimane scorse, condannato anche dal capo dello Stato Sergio Mattarella che ha telefonato al presidente Victor Fadlun per esprimergli vicinanza e solidarietà. Proprio il responsabile della Comunità ha sottolineato come il raid sia avvenuto dopo il corteo pro Palestina del pomeriggio di domenica del Collettivo Monteverde antifascista con lo slogan «Basta squadrismo sionista nei nostri quartieri». Nella Capitale la tensione è alta, dopo l’aggressione a ottobre ad alcuni studenti del liceo Caravillani, confinante con la sinagoga, per aver gridato «Free Palestine» e a tre attivisti pro Pal con le bandiere della Palestina davanti all’ospedale Spallanzani, anche se ieri gli organizzatori della manifestazione hanno sottolineato «l’impellente necessità di discostarci chiaramente da questo gesto e di condannarlo con fermezza. Esprimiamo la nostra sincera vicinanza alla comunità ebraica del nostro quartiere». Vicinanza anche dalla dirigente scolastica del Caravillani e solidarietà da istituzioni e da forze politiche. Dai presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana («Gesti gravi e riprovevoli, che feriscono la memoria») e Ignazio La Russa («Spregevole atto di antisemitismo») e dai vicepremier Antonio Tajani («Basta odio. Non si può confondere l’antisemitismo con le critiche che possono essere rivolte al governo di Israele») e Matteo Salvini («Nessuno spazio per odio e antisemitismo»), nonché da diversi ministri. Per il sindaco di Roma Roberto Gualtieri «colpire la sinagoga è un gesto infame», mentre per il governatore del Lazio Francesco Rocca «episodi come questo richiedono una risposta ferma e unita». La vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno (Pd) chiede «una risposta ferma e decisa contro l’antisemitismo sistemico» e per Giuseppe Provenzano della segreteria dem si è trattato di un «gesto ignobile». Infine la segretaria Cisl Daniela Fumarola ricorda come sia «dovere di tutti vigilare, reagire e continuare a costruire una cultura del rispetto, del dialogo e della convivenza pacifica».