Albanese, no di Firenze alla cittadinanza ma Bologna va avanti
Firenze stoppa la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese. Dopo settimane di imbarazzi e divisioni nella sinistra fiorentina e le parole sull’assalto alla Stampa, la sindaca Pd Sara Funaro chiude la porta all’ipotesi della massima onorificenza cittadina per la relatrice speciale Onu per la Palestina: «Firenze è città di ponti e di pace, pur riconoscendo il suo importante lavoro svolto come relatrice Onu, Albanese in più occasioni ha dimostrato di mandare messaggi che portano a dividere nella causa comune a difesa del popolo palestinese. Per questo come sindaca della città di FirenF ze non ritengo opportuno consegnarle la cittadinanza onoraria» è intervenuta ieri mettendo una pietra sui tormenti dei dem cittadini, dove fin qui si è contato più di qualche favorevole al tributo. Al massimo adesso nel suo partito si pensa ad un generico «riconoscimento della città» per Albanese: proprio domani nella commissione pace di Palazzo Vecchio è previsto il voto su una risoluzione per la cittadinanza ad Albanese proposta dalla sinistra-sinistra e i dem stanno pensando a un compromesso per votarla emendandola con un generico «riconoscimento» cittadino. «Noi saremo contro», dichiarano i renziani. «Pensino a Bin Salman» ribattono da Avs. E sul voto per il Pd piomba anche ora il monito della comunità ebraica fiorentina: «Quando parla Albanese cade spesso in affermazioni grezze, non è un leader politico. Parliamo dei suoi rapporti tecnici, apriamo un confronto. Ma che il Consiglio comunale pensi a darle cittadinanza o riconoscimenti è fuori luogo, niente santificazioni populiste avverte il presidente Enrico Fink. A Bologna invece la maggioranza tira dritto, ma il clima è teso: uno dei consiglieri che si era dissociato, il civico Filippo Diaco, ha subìto minacce via social e sporgerà denuncia. Ieri la discussione del giorno presentato dal leghista Matteo Di Benedetto per chiedere la revoca della cittadinanza onoraria conferita alla giurista il 6 ottobre è stata rinviata a data da destinarsi. E nonostante prese di posizione come quella dell’ex sindaco Virginio Merola oggi parlamentare dem («è stata una decisione affrettata») il Pd ha tenuto la linea dettata dalla capogruppo Giorgia De Giacomi, votando contro la trattazione d’urgenza della mozione. «Penso che quello che è successo alla Stampa sia una cosa gravissima – spiega la capogruppo – Ma i motivi per cui è stata data questa cittadinanza sono altri e sono legati al lavoro che ha fatto Albanese all’interno dell’Onu». Una scelta «ideologica, sbagliata e contraria ai valori costituzionali», per il capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami, che definisce «il Pd più a sinistra dei centri sociali». Conferma l’onorificenza a Albanese anche il sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari, lo stesso che a fine settembre mentre le consegnava il “Primo tricolore” sul palco del teatro Valli era stato rimproverato dalla relatrice Onu per aver citato gli ostaggi di Hamas. «La nostra posizione – commenta il primo cittadino – è che il Tricolore è stato conferito per l’attività di Albanese alle Nazioni Unite e questo non c’entra con le dichiarazioni successive, che non condivido. Quello alla Stampa è stato un attacco squadrista violento, ho mandato anche una lettera di solidarietà al giornale, non c’è nessuna giusta causa. Se Albanese mi ha deluso? Diciamo che alcune dichiarazioni che ha fatto possono dividere e creare polemiche, invece di unire. C’è tutto un movimento che è sceso in piazza per una pace giusta, anziché fare dei distinguo bisognerebbe mettere al centro la lotta politica per la causa palestinese». Intanto anche a Fabriano l’opposizione chiede la revoca della cittadinanza alla giurista. E a Jesi se ne discuterà il 6 gennaio.