Israele tenta l’affondo sugli Hezbollah libanesi dal versante siriano

Israele intensifica la pressione sugli Hezbollah libanesi dal versante siriano, cercando di costruire un fronte unico che colleghi il sud della Siria al Libano meridionale. È quanto emerge dalle manovre militari israeliane sui due teatri, siriano e libanese, sempre più collegati in un unico arco offensivo che dalla costa mediterranea corre verso la Bekaa, passando per il Golan e l’Antilibano. L’epicentro di queste manovre è una località siriana, Beit Jinn, strategicamente rilevante nel rafforzare l’occupazione israeliana del sud-ovest siriano, ad appena venti chilometri in linea d’aria dalla capitale Damasco. Proprio da Damasco alcuni ambasciatori arabi accreditati in Siria si sono recati a Beit Jinn, accompagnati da un delegato del ministero degli Esteri siriano, per porgere le condoglianze ai familiari dei tredici civili uccisi, secondo i media ufficiali, da bombardamenti israeliani sulla zona. I raid si erano verificati venerdì scorso dopo che una pattuglia di militari con le insegne dello Stato ebraico era entrata nella zona in pieno territorio siriano. Uomini armati hanno aperto il fuoco contro i soldati, ferendone sei, dei quali tre in condizioni gravi, secondo media israeliani. La ritorsione è stata immediata: droni e jet israeliani hanno colpito Beit Jinn. A terra, senza vita, sono rimasti tredici civili, riferiscono fonti mediche di Damasco.

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