Il frontman di Flotilla amico di Greta Thunberg legato a Iran ed Hezbollah
Si chiama Thiago Avila il frontman brasiliano della Global Sumud Flotilla. Lo stesso che abbiamo visto in piazza durante la manifestazione tenutasi a Roma durante il weekend vicino ad Hannoun, Greta Thunberg e Francesca Albanese. Ma, come lo stesso Avila ha scritto, ha ricevuto un premio dall’ambasciata iraniana in Brasile il 27 marzo del 2025. «Che grande onore. L’altra sera ho ricevuto un premio dall’ambasciata iraniana in Brasile per il mio lavoro nella comunicazione e solidarietà con il popolo palestinese», sono le parole che lo stesso Avila scrive a corredo di un suo selfie con il riconoscimento tenuto tra le mani. A conferirgli l’onorificenza sono stati Sayid Marcos Tenório, l’Ambasciatore Abdollah Nekounam Ghardirli e Mehdi Shoushtari. Quest’ultimo, come scrive il Tehran Times è «assistente del ministro degli esteri iraniano e capo dell’ufficio per l’Asia occidentale e il Nord Africa presso il ministero degli esteri iraniano», che nell’agosto del 2023 «ha incontrato Seyyed Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah in Libano». Thiago era seduto tra loro. Sorrideva con loro, con una persona che frequentava un terrorista e che ha un ruolo di primo piano in un regime teocratico. Ma Avila era anche andato in prima persona al funerale del “martire” Nasrallah il 23 febbraio. Lo stesso Nasrallah che il dittatore Khamenei, la guida suprema dell’Iran, aveva commemorato. Insomma, un giro di veri e propri terroristi. Ma perché Avila, che dice di battersi per la liberazione di un popolo, quello palestinese, non pensa all’oppressione che subisce la popolazione iraniana? Un’oppressione che si declina, anche e soprattutto, nel maltrattamento e persecuzione degli omosessuali e nella sottomissione della donna relegata a essere inferiore. Ecco, quindi, che si apre un altro spaccato dopo i legami tra la Flotilla e il terrorismo palestinese. Come Il Tempo aveva mostrato in anteprima, secondo il documento del ministero della Diaspora israeliano, oltre ad Hamas veniva evidenziata la rete di chi era riconducibile al terrorismo palestinese: «Alcuni membri del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla hanno partecipato a incontri con rappresentanti di organizzazioni terroristiche designate dagli Stati Uniti, tra cui Hamas, la Jihad Islamica Palestinese (PIJ) e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP). Inoltre, hanno fornito finanziamenti a diverse organizzazioni nella Striscia di Gaza». Nella lunga lista di volti sospetti c’è Muhammad Nadir Al-Nuri, malese classe 1987 fondatore e CEO di Cinta Ga2a Malaysia (CGM) che «ha sostenuto il finanziamento di diverse iniziative a beneficio di entità di Gaza affiliate ad Hamas. Tra le altre attività, ha finanziato la costruzione di un edificio per l’Ufficio per lo Sviluppo Sociale, un’istituzione che opera sotto il controllo di Hamas». Altro membro del comitato direttivo della Flotilla è Wael Nawar, che in passato ha ricoperto il ruolo di coordinatore e portavoce del Soumoud Convoy, e che ha incontrato rappresentanti di Hamas, del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e della Jihad Islamica Palestinese. Thiago Avila, quindi, che rapporti ha con l’Iran?