Abu Mazen ospite ad Atreju. Il 12 dicembre incontrerà Meloni
Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen sarà ospite di Atreju. È quanto confermano fonti parlamenti di Fratelli d’Italia. La festa del partito di Giorgia Meloni si terrà da sabato 6 al 14 dicembre, con la chiusura affidata alla presidente del Consiglio, nei giardini di Castel Sant’Angelo a Roma. Abu Mazen, che ha incontrato Meloni il 7 novembre a Palazzo Chigi, dovrebbe essere ricevuto nuovamente dalla premier il 12 dicembre alle 15,30. Abu Mazen nella sua recente visita a Palazzo Chigi aveva avuto un colloquio di un’ora la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Vogliamo uno Stato palestinese completamente privo di armi. Non tolleriamo che Hamas non sia disarmato. Siamo pronti a ricevere le loro armi e consegnarle a un garante internazionale. Finora Hamas ha rifiutato ma noi ribadiamo che Hamas deve essere disarmato e non può avere alcun posto nella futura governance palestinese». Nel corso del colloquio Meloni aveva «ribadito la necessità di consolidare il cessate il fuoco e di avviare la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza, procedendo rapidamente con la piena attuazione del Piano di Pace del Presidente Donald Trump, anche attraverso il disarmo di Hamas che non potrà avere alcun ruolo nel futuro del popolo». E «valorizzato il forte e costante impegno italiano sia nell’assistenza umanitaria alla popolazione civile, attraverso l’iniziativa “Food for Gaza”, le evacuazioni mediche e il “corridoio universitario”, sia nella formazione delle forze di polizia e nel processo di riforme dell’Autorità palestinese». Nella sua ultima visita Abu Mazen aveva incontrato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aveva ribadito come «occorre procedere con grande concretezza per gli aiuti umanitari e la ricostruzione di Gaza e verso la creazione di due Stati nella regione. Questi obiettivi passano attraverso il disarmo di Hamas e il forte coinvolgimento dei Paesi arabi. Dobbiamo eliminare tutti quegli ostacoli che si frappongono alla soluzione dei due Stati due popoli».