L’antisemitismo e perché serve una nuova legge

Il 6 agosto scorso ho depositato un disegno di legge in Senato affinché si adottasse la definizione dell’antisemitismo messa a punto dalle organizzazioni internazionali e già recepita, nella sostanza, dal governo italiano nel 2020, quando a Palazzo Chigi sedeva Giuseppe Conte.Non pensavo di attirarmi, per questo, tutto l’odio che è arrivato da parte di fondamentalisti e gruppi di estrema sinistra, come “Cambiare Rotta” e “MuRo 27”, l’associazione islamica, che vorrebbe diventare una sorta di vero e proprio partito. La proposta di legge propone di riconsiderare la definizione operativa di antisemitismo dell’IHRA, declinando una serie di manifestazioni di antisemitismo che si traducono in fattispecie di reato punibile nella legislazione vigente. Il riferimento è agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in cui è stata trasfusa parte della cosiddetta “legge Mancino”. Si richiamano anche gli istituti della giustizia paratutiva che possono avere una peculiare valenza morale. La definizione «distruzione di Israele» è degna di essere sanzionata così come una qualsiasi altra definizione antisemita. Ad esempio, quellichedicono «Palestinaliberadalfiume almare»,auspicando la distruzione di Israele, spargono odio nei confronti degli ebrei in quanto tali. I detrattori di questa proposta legge credono che io voglia impedire la critica al governo Netanyahu. Io non dico che non si possa criticare il governo di Israele, dico che non si possa auspicare la distruzione dello Stato di Israele, cosa ben diversa.Israele è un stato democratico che offre ai cittadini la possibilità di votare liberamente. Cosa che non esiste in Palestina e che Hamas non considera nei suoi programmi. Quando si parla di «due popoli e due Stati», affermazione condivisibile, bisognerebbe specificare in modo ancora più attento «due popoli e due democrazie». Mentre Israele è una realtà democratica, in Palestina purtroppo Hamas è una setta di terroristi che non può guidare quel Paese. Su questo sono d’accordo praticamente tutti, almeno in teoria, in ogni parte del mondo. Presentare una proposta di legge che rafforzi la lotta all’antisemitismo nel momento in cui si moltiplicano le violenze e gli attacchi alle sinagoghe, l’ultimo lunedì a Monteverde (Roma), credo che sia una scelta doverosa. Evidentemente, chiedo testa la legge è antissemita, avanzamotivazionigiuridiche capziose, per manifestare la propria intolleranza non solo verso lo stato di Israele, ma verso gli ebrei in quanto tali. Per me è motivo di orgoglio essere attaccato, insultato, effigiato in manifesti e manichini a “La Sapienza”, o nel corso di manifestazioni di estrema sinistra in tutta Italia. Perché difendo la libertà. DifendogliebreiedifendoIsraele.Senza che ciò possa impedire la libera espressione del pensiero. Ma evitando quel razzismo che tanti Pro-Pal dimostrano. Gli ultimi, in maniera eclatante, gli appartenenti di Askatasuna, invadendo la redazione de “La Stampa”. Ma a sinistra possono fare quello che vogliono. Mentre noi, che non siamo di sinistra, non possiamo difendere la libertà e combattere l’antisemitismo.

Il grande archivio di Israele

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