Torna Atreju. Tra gli ospiti Abu Mazen, l’ostaggio israeliano e il «revival» Fini-Rutelli
Otto giorni di dibattiti, approfondimenti culturali, momenti dedicati allo spettacolo. Arriva Atreju, la tradizionale convention di Fratelli d’Italia che quest’anno si svolgerà nella cornice di Castel Sant’Angelo a Roma, dal 6 al 14 dicembre. Non si tratta di una location inedita: già due anni fa, infatti, la kermesse si svolse lì. Titolo è “Sei diventata forte – L’Italia a testa alta”. Un claim che, secondo gli organizzatori, vuole essere la metafora del ruolo acquisito dal Paese in questi anni di governo Meloni. In una conferenza stampa, ieri, presenti tra gli altri il responsabile organizzazione del partito Giovanni Donzelli e i capigruppo Malan e Bignami, è stato illustrato il programma. Partendo dai numeri: la manifestazione si snoda lungo 82 panel in cui saranno coinvolti 450 relatori e 70 giornalisti. Il direttore del Tempo, Daniele Capezzone, sarà presente sabato prossimo 13 dicembre, alle 21:30 all’interno di un panel sull’odio politico. La presentazione della convention è stata preceduta, nei giorni scorsi, dallo scontro sulla partecipazione o meno della segretaria Pd, che poi ha deciso di non raccogliere l’invito. Durante la conferenza stampa, ieri Donzelli ha spiegato che ci saranno «tutti i leader dell’opposizione tranne Elly Schlein». Sulla presenza dei leader di minoranza, ieri Matteo Renzi ha provato a rilanciare in senso polemico: «Il confronto con me la Meloni non vuole farlo», ha affermato pur confermando la sua presenza. Tra gli assenti c’è anche la Cgil. Donzelli ha spiegato che «in passato l’invito non è stato gradito» e che quest’anno non si è voluto insistere «per non metterli in difficoltà», mentre parteciperanno i vertici di Cisl, Uil e Ugl in un confronto su tassazione e occupazione. Grande attenzione anche agli ospiti internazionali. Spicca l’arrivo del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, atteso venerdì 12 dicembre, presenza che ha generato la reazione di Laura Boldrini. L’ex Presidente della Camera, oggi deputata Pd, ha auspicato che il governo colga l’occasione per annunciare il riconoscimento dello Stato di Palestina. Donzelli ha inoltre anticipato che alla kermesse interverranno «esponenti del Likud» e soprattutto un ostaggio israeliano rapito da Hamas e poi liberato, Rom Braslavski, che racconterà la sua prigionia durata 738 giorni. Sempre sul fronte internazionale, spazio ai rappresentanti del gruppo europeo dei Conservatori e riformisti: tra gli altri, Kemi Badenoch, Adam Bielan, Marion Maréchal e George Simion, fino al presidente di Ecr Mateusz Morawiecki, previsto il 14 dicembre. Sul versante italiano, Atreju schiererà ministri, leader politici, amministratori locali e figure istituzionali: dai presidenti di Camera e Senato Fontana e La Russa, al ministro Nordio per i dibattiti sulla giustizia, fino a Crosetto, Musumeci, Giorgetti, Valditara, Schillaci, Pichetto Fratin e molti altri. Ci sarà anche un momento di “revival storico”, il faccia a faccia tra Gianfranco Fini e Francesco Rutelli a 32 anni dalla storica sfida, vinta dal secondo, che li vide contrapposti per Campidoglio. Come ogni anno, la politica si intreccerà con momenti più popolari: un villaggio di Natale con mercatini, volontariato, area bimbi, pista di pattinaggio e la radio dedicata. Presenti anche volti del mondo dello spettacolo come Carlo Conti, Mara Venier, Ezio Greggio, e Chiara Francini. E poi Raoul Bova, in un dibattito sui deep fake cui parteciperà anche la responsabile della Segreteria di Fdi Arianna Meloni e la giornalista Francesca Barra. Si chiude domenica mattina, con la giornata che rappresenterà il momento clou. Interverranno i leader della coalizione: i due vicepresidenti del Consiglio Antonio Tajani (Forza Italia) e Matteo Salvini (Lega), e i centristi Maurizio Lupi (Noi Moderati) e Antonio De Poli (Udc). A tirare le conclusioni, come da tradizione, intorno a mezzogiorno, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.