Chi disarmerà Hamas? Il vero nodo che decide la pace

di Paolo Crucianelli - 17 Ottobre 2025 alle 10:06

L’accordo è stato firmato, i principi del piano — almeno sulla carta — sono chiari: restituzione degli ostaggi, smantellamento delle infrastrutture militari, demilitarizzazione progressiva della Striscia, istituzione di un meccanismo civile e di sicurezza internazionale che prenda in mano il governo e la ricostruzione. Ma la firma dei vertici politici di Hamas non equivale automaticamente all’effettiva resa del potere sul terreno. Proprio qui si concentra il rischio più serio: se chi ha sottoscritto l’accordo non comanda realmente chi sta nei tunnel e molte aree restano controllate da cellule armate, l’intesa rischia di rimanere priva di efficacia pratica.

Il piano in 20 punti di Trump potrà essere attuato solo se la Striscia verrà posta sotto il controllo di una forza di polizia – ancora da definire nella composizione – in grado di garantire la sicurezza delle operazioni di reinserimento e ricostruzione. Tuttavia, nessun attore internazionale invierà contingenti o unità di polizia in aree che restino sotto il controllo effettivo di un’organizzazione armata.

Le opzioni sul tavolo non sono molte e tutte dolorose, eccetto la strada prevista dal piano: il disarmo volontario, in cui Hamas si impegna a svuotare i depositi, consegnare le armi e accettare le ispezioni. È la soluzione più desiderabile ma anche la meno probabile, perché implica un salto politico enorme per l’organizzazione e la rinuncia a leve di potere che ne garantiscono la posizione dentro Gaza. Se questo non avverrà, occorrerà procedere a un disarmo forzato. Ma come? E chi lo farà?

Escludendo la ripresa delle ostilità su larga scala, l’unica alternativa praticabile rimane un’operazione di polizia multilivello, che molti analisti indicano come la meno letale e la più efficace. Anche questa strada, però, è estremamente complessa: richiede Intelligence sofisticata, incursioni mirate, cordoni di controllo, centri DDR (disarmo, demobilitazione, reinserimento), squadre specializzate per neutralizzazione dei tunnel e, soprattutto, un robusto mandato internazionale che dia legittimità all’azione. Significa lavorare «porta a porta», identificare capi e squadre, arrestare i miliziani che rifiutano di arrendersi e isolare progressivamente le sacche di resistenza, tutto mentre i civili tentano di tornare a una parvenza di normalità. È un’operazione estremamente complessa che richiede tempo, risorse e — non meno importante — la fiducia della popolazione.

L’impresa, perché di questo si tratta, inizia in salita. Negli ultimi giorni sono emersi segnali inquietanti: esecuzioni sommarie, regolamenti di conti, scontri armati tra fazioni e clan rivali, tensioni che rischiano di degenerare in guerra civile. Questi fenomeni indicano che la catena di comando di Hamas è frammentata e che i vertici politici appaiono incapaci di esercitare un controllo pieno sugli elementi armati locali; settori della «parte operativa» sembrano intenzionati a non rinunciare al ruolo militare e politico nella Striscia. Se il disarmo dovrà essere effettuato “porta a porta”, con miliziani che si nasconderanno tra i civili, l’operazione richiederà un tributo di vite umane che pochi attori internazionali saranno disposti ad accettare.

Per contenere il rischio di nuove violenze e non trasformare la transizione in una nuova stagione di sangue, il percorso più realistico potrebbe essere la combinazione di pressione e incentivi, di repressione selettiva e di reinserimento sociale, sotto uno scudo politico in grado di assicurare ai partner regionali e alla popolazione che la fine dell’era militare si tradurrà in un concreto miglioramento della vita quotidiana.

Il disarmo di Hamas, se non avverrà volontariamente, non sarà indolore. Qualunque sia il soggetto che la esegua — Israele, una coalizione guidata dagli Usa, forze europee e arabe insieme, o una missione di polizia internazionale con contributi come quelli che potrebbero offrire i nostri Carabinieri — sarà un’operazione lunga, rischiosa e costosa.

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