Parigi mette in mostra gli inediti di “Shoah”, kolossal di Lanzmann
Al Mémorial de la Shoah di Parigi arriva il dono di 95 cassette magnetiche originali di registrazioni che Claude Lanzmann realizzò tra il 1977 e il 1978 durante la preparazione di Shoah, il suo film monumentale sullo sterminio nazista degli ebrei, nove ore e 26 minuti, frutto di decine di viaggi, ricerche e interviste. Il regista francese vi lavorò per undici anni, dall’estate del 1974, e lo presentò in anteprima mondiale a Parigi nella primavera del 1985. Per S hoah, Lanzmann non ricorse ad archivi filmati d’epoca, ma costruì un racconto orale raccogliendo le testimonianze senza filtri di sopravvissuti dei ghetti e dei campi, di carnefici ed ex SS, di intellettuali e contadini polacchi che vedevano passare nei loro villaggi i treni carichi di ebrei destinati alle camere a gas. Voci inedite, tra cui quelle dello storico israeliano Yehuda Bauer, del grande poeta yiddish Avrom Suskever, e dello scrittore e giornalista Erich Kulka, sopravvissuto ai campi di Dachau e Auschwitz (e morti rispettivamente nel 2024, 2010 e 1995), che tornano ora a parlare e alle quali il regista, dovette talvolta e a fatica rinunciare. Testimonianze che cioè, o perché non poterono essere filmate, o perché non si adattavano alla struttura narrativa del film, non entrarono nel montaggio finale. Il materiale iniziale era del resto colossale: si parla di almeno 220 ore di nastri audio, un archivio che, insieme al film, è stato iscritto nel 2023 al registro della “Memoria del mondo” dell’Unesco. Il dono a Parigi della Lanzmann Collection, conservata al Jüdisches Museum di Berlino, arriva in occasione del centenario della nascita di Claude Lanzmann, il 27 novembre 1925 (e morto nel 2018). I nastri verranno digitalizzati e diventeranno accessibili a studenti e ricercatori. Intanto, il Mémorial de la Shoah offre al pubblico parigino la possibilità di ascoltare queste registrazioni inedite in una mostra temporanea (dall’11 dicembre al 29 marzo 2026), accompagnate da documenti d’archivio, lettere e appunti di lavoro che servirono a Lanzmann a rivoluzionare il genere del film documentario.