L’Onu: Tel Aviv lasci Golan e Cisgiordania. Netanyahu: «Hamas colpisce, reagiamo»

L’Assemblea generale dell’Onu ha approvato due risoluzioni che chiedono a Israele di ritirarsi dalle alture del Golan, dalla Cisgiordania e da Gerusalemme Est. I provvedimenti, che ribadiscono i principi espressi nel 1967 con la risoluzione numero 282 e nel 1973 con la numero 338, sono stati approvati con maggioranze schiaccianti. Dura la replica di Danny Danon, ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite: «Invece di affrontare i crimini dell’asse iraniano e le pericolose attività delle milizie in Siria, si chiede a Israele di ritirarsi dalle alture del Golan, nostra linea di difesa vitale». Irriducibili sono le differenze anche per ciò che riguarda il valico di Rafah. Nella mattinata di ieri, Israele ha annunciato che sarebbe stato aperto ai residenti della Striscia di Ga2a intenzionati a entrare in Egitto. Il Cairo ha negato di averne concordato l’apertura: «Se si raggiungerà un accordo, il valico sarà aperto in entrambe le direzioni, in conformità con il piano di Trump». Dopo che in scontri a Rafah sono rimasti feriti quattro soldati, il premier israeliano Netanyahu ha dichiarato: «Hamas continua a violare l’accordo di cessate il fuoco. Israele risponderà di conseguenza».

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