Cercasi skipper e barche La Flotilla ci riprova

La Flotilla riparte: non c’è una data ma ci sono già le «call» per la ricerca dei volontari da arruolare a bordo, che salperanno alla volta di Gaza. L’ipotesi più probabile è che la partenza sia in primavera, quando le condizioni del tempo e del mare saranno più clementi. «La nostra prima ondata ha mostrato che con l’azione collettiva ogni cambiamento è possibile. «Che dal mare possono partire gesti concreti di solidarietà, capaci di infrangere il silenzio e la complicità internazionale», si legge nel comunicato nel quale si annuncia la ricerca delle figure necessarie alla nuova missione Thousand Madleens to Gaza (Ita). Per partire alla volta della Striscia di Gaza servono innanzitutto barche: è una delle richieste presenti nella lista pubblicata dalle realtà che hanno lanciato l’appello, tra le quali risulta esserci anche Mediterranea Saving Humans, la Ong di Luca Casarini (foto) che opera nel Mediterraneo centrale per il recupero dei migranti, che ha condiviso il post nel proprio profilo. Nelle scorse missioni, Israele ha sequestrato tutte le imbarcazioni che facevano parte della Flotilla, ed è plausibile, se non certo, che farà lo stesso anche al prossimo giro, quindi non sarà facile trovare qualcuno disposto a immolare la propria imbarcazione. Il riferimento è al plurale, pertanto stanno cercando di costruire un’intera Flotilla e insieme alle barche servono i posti per l’ormeggio, possibilmente gratuito (anche se non viene specificato) e di conseguenza contatti con porti e marine, oltre a magazzini e spazi di stoccaggio. Per andar per mare necessitano di equipaggiamento marittimo di sicurezza e navigazione ma anche della manovalanza volontaria che è composta da «tecnici/e marittimi/e» come, dicono, «meccanici, rigger, carpentieri, fabbri, periti, portuali, ecc.» E ovviamente, skipper e marinai perché altrimenti le barche non riuscirebbero nemmeno a lasciare il porto. «Il team marittimo di TMTG ITA sta iniziando a tessere una rete di competenze, materiali e contatti sul territorio, per trasformare la solidarietà in capacità concreta?», scrivono nel comunicato e fanno appello ai propri seguaci e ammiratori: “Se puoi contribuire, se conosci realtà, collettivi o singol* (rigorosamente con l’asterisco inclusivo, ndr) che vogliono mettersi in gioco, spargi la voce e unisciti alla costruzione della flotta». Per candidarsi chiedono di inviare un form al quale farà seguito una call conoscitiva per valutare tutti gli aspetti della candidatura, incluso, presumibilmente, il livello di fedeltà e di dedizione alla causa pro Palestina. «Rompiamo assieme l’assedio Palestinese», è l’appello dei flotillanti». Oltre alla Ong di Casarini e all’organizzazione ufficiale «Thousand Madleens To Gaza Italy» risultano coinvolti in questo progetto, in base alle condivisioni sui propri profili, anche le organizzazioni: Europe Palestine Network, Milano in Movimento e F.lotta. «La solidarietà non è uno slogan: è una pratica. La seconda flotta dipende da tutti noi», conclude l’appello.

Il grande archivio di Israele

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