Bologna ostaggio dei ProPal Ora irrompono al Comune
Dopo l’uso di aule occupate delle Università ora i Giovani Palestinesi italiani, gli stessi che hanno celebrato il 7 ottobre in piazza e che si mostrano in ogni manifestazione, irrompono anche nelle aule delle istituzioni. È quanto accaduto ieri all’interno del Comune di Bologna, con l’interruzione dei lavori del Consiglio comunale per boicottare il match del 12 dicembre con Hapoel Tel Aviv, come hanno già tentato di fare in occasione della gara di Basket Virtus-Maccabi Tel Aviv, ma che si è regolarmente svolta grazie alla ferma posizione del ministro dell’interno Matteo Piantedosi. Sono entrati muniti di bandiere della Palestina gridando «state portando avanti un genocidio a Ga2a e questo consiglio comunale e questa giunta come se tutto questo non esistesse permette di far giocare Maccabi Tel Aviv-Virtus Bologna il 21 di novembre e fa la stessa cosa il 12 di dicembre». A commentare l’episodio è stato Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega a Bologna: «Un fatto di assoluta gravità. Si tratta di comportamenti inaccettabili, contrari ai principi democratici e al rispetto delle istituzioni. È particolarmente grave che tali azioni abbiano avuto ripercussioni anche sui bambini presenti, coinvolti loro malgrado in una situazione che non avrebbero mai dovuto vivere», dice riferendosi alla presenza di una classe di studenti in visita istituzionale. Pochi giorni prima avevano scritto che «pretendiamo che, almeno questa volta, l’Amministrazione Comunale si schieri dalla parte giusta della storia e ascolti la voce delle masse popolari, usando i suoi poteri per non far giocare la partita. Non ci faremo abbindolare dallo sport-washing di Israele e dalla normalizzazione del genocidio da parte del Governo italiano», proprio dall’aula dell’ateneo che ha impedito prendesse la nascita presso il dipartimento di Filosofia del corso di laurea riservato a una quindicina di ufficiali per «sviluppare il pensiero laterale» dei militari. Motivo per cui il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, primo firmatario e il collega Davide Bergamini, commissario provinciale del Carroccio a Bologna, ha deciso di rivolgersi al ministro dell’Università Anna Maria Bernini tramite un’interrogazione parlamentare: «Non possiamo accettare in alcun modo che in una nostra università si legittimino comportamenti del genere. E questa volta non ci accontenteremo di risposte di circostanza. Vogliamo sapere se l’università è ostaggio di quattro invasati che dettano l’agenda all’intera comunità accademica oppure no. Non possiamo più tollerare chi istiga all’odio, chi semina tensioni e poi pretende di sfilare sotto le bandiere della “pace”. È sempre la stessa gente: quelli che oggi attaccano Israele negli atenei e domani scendono in piazza a spaccare le vetrine urlando slogan pacifisti. È semplicemente intollerabile che nei nostri atenei possano attecchire episodi e atteggiamenti che sfociano nell’antisemitismo, nascosti dietro la solita propaganda ideologica». Una città in ostaggio dei ProPal, nel silenzio assordante del sindaco.