Ovazione per Trump alla Knesset: “Israele ha vinto, finita l’era del terrorismo”
14 Ottobre 2025 alle 11:45
Donald Trump ha ricevuto un’ovazione alla Knesset, il parlamento israeliano, dove ha riaffermato l’incrollabile sostegno degli Stati Uniti a Israele. Il suo discorso è arrivato in un momento carico di significato, coincidente con il rilascio di alcuni ostaggi da parte di Hamas.
Trump ha esortato Israele a trasformare le sue vittorie militari in un’opportunità di pace duratura, affermando che dopo aver vinto tutto con la forza delle armi, è giunto il momento di ottenere il “premio finale: pace e prosperità”. Ha descritto l’atmosfera come un’alba di speranza, un momento per ringraziare Dio e ha parlato di un “alba storica di un nuovo Medio Oriente”, dove “il cielo è sereno, le armi tacciono”.
La Condanna del 7 Ottobre e la ricostruzione di Gaza
Il Presidente non ha mancato di ricordare l’orrore del 7 ottobre, condannandone la brutalità e assicurando che l’America si unisce a Israele nel giuramento eterno: “Non dimenticare mai e mai più”.
Guardando al futuro, Trump ha concentrato l’attenzione sulla necessità di ricostruire Gaza, focalizzandosi sul ripristino della stabilità, sicurezza e dignità, affinché i bambini possano avere la vita migliore che meritano. Ha lanciato un monito a tutta la regione, sottolineando che anni di “fomentare terrorismo, estremismo, jihadismo e antisemitismo” sono falliti completamente.
Aperture e messaggi internazionali
A sorpresa, Trump ha anche teso la mano all’Iran, il cui regime ha causato tanta morte, affermando che “la mano dell’amicizia e della cooperazione è sempre aperta”.
- Non solo Medio Oriente: il tycoon ha allargato il campo parlando anche del conflitto in Ucraina, mandando un messaggio diretto a Vladimir Putin: “Ora ci concentreremo sulla Russia. Risolveremo anche questa situazione”. Ha paventato la possibilità di inviare missili Tomahawk a Kiev se la guerra non dovesse risolversi rapidamente.
Il ringraziamento di Netanyahu e i punti di frizione
Il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha calorosamente ringraziato Trump non solo per la sua mediazione nella tregua, ma anche per le decisioni prese durante il suo precedente mandato, come il ritiro dall’accordo sul nucleare iraniano e il riconoscimento del Golan.
Tuttavia, un passaggio ha sollevato discussioni: Netanyahu ha ricordato il riconoscimento, da parte di Trump, del “diritto di Israele in Giudea e Samaria” (Cisgiordania). Questa posizione, sebbene in linea con l’ala destra israeliana, è in netto contrasto con il diritto internazionale, come più volte ribadito da ONU e Unione Europea. La destra radicale in Israele continua infatti a spingere per l’annessione formale di quel territorio.
Netanyahu ha infine espresso la speranza che la leadership di Trump possa portare a una rapida espansione della pace, stipulando nuovi trattati con i Paesi arabi e musulmani, realizzando un futuro in cui i “figli di Abramo lavoreranno insieme”.