Da settanta anni ancora nel perimetro di Stalin
L’indecorosa bagarre sorta nel Pd sul ddl a firma Graziano Delrio incentrato sull’antisemitismo evidenzia come, su una questione così rilevante, soprattutto oggi alla luce degli innumerevoli episodi di violenza nei confronti degli ebrei a seguito del 7 ottobre 2023, la sinistra sia allo sbando. La pietra dello scandalo del ddl, sconfessato dal Pd, sta nel fatto che in esso viene fatto riferimento alla definizione di antisemitismo dell’Alleanza Internazionale per la memoria dell’Olocausto, la quale include tra i suoi esempi anche la delegittimazione di Israele. È Israele il problema, non sono gli ebrei. Ne è passata di acqua sotto i ponti dal discorso alle Nazioni Unite del 14 maggio 1947, quando il capo delegato sovietico, Andrei Gromyko, salutava come un grande segno del progresso la futura nascita di uno Stato ebraico. La musica cambiò in fretta con la crisi di Suez del 1956, quando Israele venne bollato da Stalin come “quinta colonna” dell’imperialismo americano. Da allora siamo arrivati a oggi, alle parole d’ordine della sinistra attuale, alle accuse di colonialismo, apartheid, razzismo, nazismo, genocidio, tutta la lessicografia criminalizzante contro Israele di cui, grande campionessa, è la relatrice Onu Francesca Albanese, diventata rapidamente un’icona che la sinistra ha adottato con entusiasmo. Già nel 1982, durante la prima guerra del Libano, (e anche anno dell’attentato al Tempio Centrale di Roma che costò la vita al piccolo Stefano Gaj Taché), sia Enrico Berlinguer che Luciano Lama accusarono Israele di perpetrare un genocidio. Da allora a oggi, a sinistra, la catena di montaggio delle accuse non si è mai fermata. Con varie gradazioni, Israele è sempre stato considerato come un Paese maligno, oppressore di un mitico popolo arabo autoctono. Non può certo meravigliare dunque che su un ddl che non lo presenta nella luce torva di Modor, ma addirittura indica che la sua criminalizzazione va letta alla luce dell’antisemitismo, il Pd si spacchi, rubricandolo come iniziativa personale del senatore Delrio. Su Israele, ossessivamente su Israele, l’erede politico del partito che fu guidato da Togliatti, non è mai uscito dal perimetro di condanna che Stalin gli aveva disegnato intorno ormai settanta anni fa.