Ddl sull’antisemitismo, scontro nel Pd. I riformisti non cedono

Rimane aperto lo scontro nel Pd sul ddl presentato dal senatore dem Graziano Delrio in materia di contrasto all’antisemitismo. I riformisti non mollano, nonostante lo stop del partito. Mentre arriva la bocciatura di diversi scrittori e studiosi degli ebrei e dell’antisemitismo (tra cui Anna Foa, Roberto Della Seta, Helena Janeczeck, Carlo Ginzburg, Lisa Ginzburg, Gad Lerner e Roberto Saviano), secondo cui sono «inaccettabili e pericolosi» i disegni di legge sul tema in discussione in Parlamento, perché «usano la lotta all’antisemitismo come strumento politico per limitare la libertà del dibattito pubblico, della ricerca e della critica legittima a Israele». La Commissione Affari Costituzionali del Senato ne conta quattro, depositati da Forza Italia, Lega, Pd e Italia Viva. Diversi punti in comune. Tra questi, l’applicazione della definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance. Ed è proprio su questa definizione che la polemica diventa rovente anche al di fuori delle aule parlamentari. All’attacco l’Unione delle Comunità ebraiche italiane: «Boicottare il percorso parlamentare equivale a porsi al servizio di chi continua a favorire odio antisemita» dice la presidente dell’Ucei Noemi Di Segni. Intanto dopo l’alt del capogruppo Pd Francesco Boccia sul ddl Delrio, ritirano le sottoscrizioni i senatori dem Valeria Valente, Antonio Nicita, Andrea Martella e Beatrice Lorenzin. Ma si aggiungono quelle dei senatori di Azione Carlo Calenda e Marco Lombardo.

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