Eliminati 5 leader di Hamas

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno lanciato attacchi aerei di precisione contro le infrastrutture terroristiche di Hamas a Ga2a, neutralizzando cinque comandanti di alto rango in rappresaglia diretta per un attacco alle truppe israeliane. L’incidente, avvenuto nel sud di Ga2a il 22 novembre, sottolinea la strategia di Israele nel difendere i propri soldati, rispettando al contempo l’accordo di cessate il fuoco in vigore dal 10 ottobre. Tuttavia, la provocazione sconsiderata di Hamas minaccia di smantellare questa fragile tregua, L’attacco è iniziato quando un terrorista palestinese, sfruttando un corridoio di aiuti umanitari designato in base ai termini del cessate il fuoco, ha attraversato la «Linea Gialla» entrando in territorio israeliano e ha aperto il fuoco sul personale delle IDF impegnato in operazioni di sicurezza di routine. Miracolosamente, nessun soldato israeliano è rimasto ferito, a testimonianza della vigilanza e della professionalità delle IDF. Questa violazione non è stata un errore isolato, ma fa parte di un modello di aggressione orchestrato da Hamas, L volto a minare il cessate il fuoco e riaccendere la violenza. Gli attacchi aerei mirati su Ga2a, sono stati concentrati su obiettivi di alto valore per Hamas. L’operazione, guidata dall’intelligence in tempo reale dell’Agenzia per la Sicurezza Israeliana (Shin Bet), ha portato all’eliminazione di cinque alti funzionari di Hamas profondamente radicati nell’apparato militare e logistico del gruppo. Tra i caduti Halmas Hadidi, il capo dei rifornimenti e dell’equipaggiamento per il quartier generale di produzione di armi di Hamas, che ha svolto un ruolo fondamentale nell’armare i terroristi responsabili di innumerevoli attacchi contro i civili israeliani. Gli altri quattro comandanti, le cui identità sono ancora in fase di verifica, sono stati figure chiave nella pianificazione delle operazioni contro le forze dell’IDF e obiettivi marittimi durante il conflitto in corso. Questi attacchi esemplificano la precisione chirurgica dell’IDF: rendere giustizia a coloro che orchestrano omicidi riducendo al minimo i danni alla popolazione civile di Ga2a, nonostante l’uso di scudi umani da parte di Hamas. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, parlando attraverso il suo ufficio, ha condannato fermamente le azioni di Hamas e ha confermato la determinazione di Israele nel contrastarle sempre in tempo reale. «Oggi, Hamas ha violato nuovamente il cessate il fuoco», ha detto Netanyahu, «inviando un terrorista nel territorio controllato da Israele per attaccare i soldati dell’IDF. In risposta, Israele ha eliminato cinque importanti terroristi di Hamas». Israele quindi ha ribadito non tollererà provocazioni che mettano in pericolo i suoi soldati, Le Forze di Difesa israeliane hanno ribadito che gli attacchi sono una «palese violazione dell’accordo di cessate il fuoco». L’esercito ha sottolineato che gli attacchi erano una necessaria misura difensiva e ha ribadito le sue richieste ad Hamas di restituire i restanti tre ostaggi uccisi – Dror Or, Ran Gvili e Sudthisak Rinthalak – e di procedere al disarmo completo, in linea con il piano globale, aprovato dall’Onu, in 20 punti preparato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la stabilizzazione di Ga2a. «Le Forze di Difesa israeliane rimangono impegnate nel cessate il fuoco, ma risponderanno con decisione a qualsiasi minaccia , sottolineando la moderazione di Israele di fronte ai ripetuti tradimenti di Hamas». Hamas ha reagito con una retorica incendiaria anziché con l’assunzione di responsabilità. Il gruppo terroristico ha inizialmente minacciato di porre fine al cessate il fuoco, accusando Israele di «violazioni» e chiedendo ai mediatori di costringere Gerusalemme a rivelare l’identità dell’attentatore. In una dichiarazione, Hamas ha definito gli attacchi una «pericolosa escalation» e ha respinto il resoconto di Israele, nonostante l’agenzia di Protezione Civile di Ga2a, gestita da Hamas, abbia segnalato 21 morti, inclusi gli attacchi a Nuseirat e Al-Nasr che hanno causato rispettivamente sette e quattro vittime.. Quest’ultima riacutizzazione getta una lunga ombra sul cessate il fuoco, mediato sotto l’egida degli Stati Uniti e approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite solo pochi giorni fa. Con i mediatori arabi che hanno definito la risposta di Israele «sproporzionata» la tregua è appesa a un filo. L’amministrazione Trump ha espresso un forte sostegno alle azioni di Israele, ritenendole essenziali per far rispettare i termini dell’accordo e impedire un ritorno alla barbarie del 7 ottobre 2023. Mentre proseguono le ricerche dei resti degli ostaggi, condotte da Hamas e dai militanti della Jihad islamica palestinese, il mondo osserva: Hamas sceglierà la pace o l’eliminazione dei suoi leader aprirà la strada a una Ga2a libera dalla morsa del terrore?

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