Fuoco amico su Fiano, accusato dai dem. I Giovani: «Non parli a nome del Pd»
Un altro schiaffo da sinistra al mondo ebraico. E stavolta arriva direttamente dal Pd, anzi dal suo «settore giovanile», i Giovani Democratici che lunedì sera, a Bergamo, hanno contestato Emanuele Fiano (foto), mostrando l’intenzione di porre lui e la sua area, di fatto, ai margini del partito. Il loro intervento intima: «La sinistra non può dialogare con i “sionisti moderati”, deve dialogare con gli antifascisti e gli antisionisti». Certo, non erano incoraggianti i precedenti: all’università di Venezia tre settimane fa e poi a Milano a un convegno dedicato a Yitzhak Rabin. Ma in quelle circostanze erano stati i gruppettari a censurare Fiano. Stavolta erano componenti del suo partito. Surreale, eppure è così. L’ex deputato dem, già presidente della Comunità ebraica di Milano, figlio di uno dei maggiori testimoni della Shoah, viene contestato da suoi compagni, al grido di «Non parla a nome nostro, né come sinistra né come Giovani democratici, e crediamo neanche come Pd». Surreale come la scena che si è vista lunedì sera a Bergamo, dove la locale associazione Italia-Israele di Matteo Oriani aveva invitato e Fiano e Luciano Belli Paci (figlio di Liliana Segre), dirigenti e fondatori di “Sinistra per Israele – due popoli due Stati”) come relatori a un convegno: «La pace è possibile?». Sala gremita, fuori spiegamento di forze dell’ordine per tenere a distanza i facinorosi e la loro protesta annunciata. «Avevano anche diffuso una locandina con le nostre tre fotografie – racconta Belli Paci – mancava solo la scritta Wanted». «Durante tutta la serata – dice al Giornale – non ho potuto fare a meno di pensare allo sconforto del mio amico Lele, quando aveva saputo che a quei fanatici intenzionati a impedirgli di parlare si erano uniti i Giovani democratici di Bergamo, i quali hanno redatto un comunicato dichiarando che le posizioni di Fiano non devono avere cittadinanza nel Pd. Per fortuna quasi tutti i massimi esponenti del Pd bergamaschi (sindaca, Gori, consiglieri regionali ecc) hanno manifestato immediatamente la propria solidarietà a Lele». «La presenza di sacche di intolleranza e di estremismo – osserva Belli Paci – dovrebbe però preoccupare anche il Pd nazionale. Se non si decidono a mettere alcuni paletti ben chiari la situazione non potrà che degenerare ulteriormente». In effetti, l’ex sindaco Giorgo Gori, l’attuale prima cittadina Elena Carnevali e molti altri hanno manifestato solidarietà a Fiano. Lo hanno fatto anche la vicepresidente dell’Europarlamento Pina Picierno e Piero Fassino, leader storico della «Sinistra per Israele». E il consigliere regionale Pietro Bussolati, che ha «orgogliosamente in tasca la tessera di sinistra per Israele» e dice: «A questo punto urge un chiarimento nel mio partito». «Urlare slogan è facile – osserva Oriani – molto più difficile è ascoltare e affrontare la complessità. Alle menti dei Gd avrebbe giovato più ascoltare Fiano». Ma i Giovani democratici bergamaschi insistono. E hanno dalla loro la segreteria regionale Giovani. E i vertici del partito, sia lombardi che nazionali, sembrano non voler prendere posizione, non pubblica almeno. E il «bubbone» si aggrava.