Intervista a Graziano Delrio – L’iniziativa di Delrio «Un disegno di legge contro l’antisemitismo»
Un disegno di legge per fermare l’antisemitismo dilagante in scuole, università e web. Lo ha presentato Graziano Delrio, senatore Pd, per limitare quello che sta diventando «un cancro, un seme di male che non va sottovalutato». E bisogna iniziare dal web: «Servono regole e vigilanza». Un tema che torna a scuotere coscienze e città dopo gli ennesimi scontri violenti a Bologna, quando venerdì una parte dei manifestanti ha messo a ferro e fuoco il centro storico in segno di protesta contro lo svolgimento della partita della Virtus con il Maccabi, squadra di Tel Aviv. «Le manifestazioni sportive, così come quelle culturali, devono essere sempre garantite. Bologna è un simbolo della resistenza antifascista, ha sempre resistito e deve resistere per dare prova di essere uno spazio libero». Senatore, perché il ddl? «Gli episodi di antisemitismo si sono moltiplicati in maniera impressionante, con un aumento del 400% nel 2025. Oggi, il 75% dei cittadini italiani ebrei evita di indossare simboli religiosi in pubblico. Se accade che persone non solo ebree ma di qualunque religione – anche cristiana o musulmana – non sono libere di esprimersi, di mostrare segni della propria identità, è come tornare agli anni Trenta del secolo scorso. Il ddl quindi non riguarda solo gli ebrei, ma tutti noi, perché va alle radici profonde della democrazia e della qualità della democrazia». Da dove vengono i segnali più preoccupanti? «Il fenomeno è particolarmente grave perché avviene in luoghi che per la loro essenza sono destinati alla cultura e al confronto, come le scuole e le università. Luoghi in cui ciascuno dovrebbe sentirsi al sicuro e libero di esprimersi. Invece purtroppo non è così. Le nostre università stanno andando verso una deriva in cui si boicotta, si chiudono gli spazi, si vieta, si esclude. E accade anche nelle scuole». Un esempio? «Ci sono bambini, italiani di origine ebraica, che vengono chiamati a rispondere degli atti del governo Netanyahu. Quando si ritiene qualcuno responsabile degli atti che commette il suo governo, questo è razzismo. È molto grave. Nessuno oggi vieta a un turco o a un sudanese di salire sul proprio taxi per le colpe del suo governo. A un israeliano sì. Ed è un’assurdità». Cosa si può fare nel concreto? «Imponiamo al nostro governo un rafforzamento, da parte di Agcom, degli strumenti di contrasto all’antisemitismo, come ad esempio la rimozione di contenuti contro gli ebrei. E sul web devono valere le stesse regole e le stesse leggi del mondo reale, non può continuare a essere terra di nessuno. Si deve poi intervenire sulla formazione, garantendo la libertà della ricerca e di scambio. Rafforzare questa vigilanza rafforza la democrazia». Quanto al ’caso Bologna’ e alla violenza dei giorni scorsi? «Manifestare per Ga2a non può diventare un pretesto per l’antisemitismo, non si può lasciare che la parte facinorosa decida chi parli e chi no, chi giochi e chi no. Poi il sindaco Lepore aveva tutto il diritto di dire che le condizioni erano pericolose, ma bene ha fatto Bologna a non cedere alla violenza e alle frange antisemite. Bologna è uno spazio libero, ed è, come è sempre stata, uno spazio di tutti:democratico e libero».