Intervista a Victor Fadlun: “Giovani nella trappola del cattivi maestri. Albanese una di questi”

Quando ha visto le immagini dell’assalto alla redazione di Torino de La Stampa, Victor Fadlun, presidente della comunità ebraica di Roma, racconta di aver provato «sgomento e orrore. Non sempre mi trovo d’accordo con quello che leggo sui giornali, compresa La Stampa, ma sarò sempre il primo a difenderne la libertà nei limiti fissati dalla Costituzione e dalle leggi. Vedere i fogli per terra, le scrivanie devastate, il vandalismo di un’irruzione che aveva come obiettivo le postazioni dei giornalisti, mi ha fatto pensare al ruolo degli ebrei come “canarini” nelle miniere della società». I canarini, spiega, «vengono introdotti nei tunnel e segnalano il pericolo a chi viene dopo. L’antisemitismo è il primo atto, il secondo è l’attacco alla libertà, il terzo è il terrorismo. E quando vengono colpiti gli ebrei, la storia insegna che alla fine vengono colpiti tutti». Denunciando lo sfregio al Tempio di Monteverde lei ha detto che «l’antisemitismo è diventato uno strumento di contestazione politica». Cosa succede nel nostro Paese? «A Ga2a sta reggendo il cessate il fuoco nonostante le difficoltà che ancora ci sono. Ma in Italia, quasi solo in Italia, le manifestazioni pro Pal si sono moltiplicate diventando semprepiù aggressive.L’antisemitismoè un abominioche attraversa la storia, sfrutta i sentimenti più bassi e viene usato come clava per conquistare potere. Sta avvenendo qui, ora. Le scritte antisemite sono i rifiuti aberranti che lasciano i manifestanti antisemiti. Certi cortei poi servono a fare pressione sul governo, questo èevidente». Perché sono i giovani a esprimere rabbia e violenza? «A causa dei cattivi maestri, coloro che non raccontano la verità ma diffondono fake e falsi miti, alimentano la cultura dell’odio e un uso distorto delle parole, fino a propagandare l’intolleranza e la violenza.I giovaniperloronatura sono più soggetti, spesso in buona fede, a cadere nella trappola degli incantatori dell’odio e della falsificazione». Francesca Albanese è una di questi cattivi maestri? «Lei per prima. Le sue dichiarazioni e le sue uscite pubbliche sono orientate contro l’ebraismo in quanto tale e contro Israele. Il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è intervenuta contro Israele ma non ha speso una sola parola per ricordare che il 7 ottobre è stato la più spaventosa violenza di massa sulle donne degli ultimi decenni. Non una parola di pietà per le donne stuprate, massacrate e violate il 7 ottobre e dopo, a Ga2a, in quanto donne, in quanto israeliane, in quanto ebree». Come giudica i Comuni che premiano la relatrice Onu? «Chiunque offra la cittadinanza onoraria a una persona come Francesca Albanese è sua complice nello spargere falsità e odio». Cosa la preoccupa delle manifestazioni? «Vedo che ci sono manifestazioni nelle quali la lotta sindacale si sposa con quella Pro pal. Questo mi pare molto pericoloso, anche perché noi ebrei di Roma ricordiamo bene che un corteo sindacale nel 1982 portò davanti alla sinagoga una bara e poi ci fu l’attentato in cui venne ucciso il piccolo Stefano Gaj Taché con decinedi feriti». Emanuele Fiano, vittima di un agguato a Ca’ Foscari, ha evocato le leggi razziali e gli Anni 70. «Le analisi di Fiano, a cui ribadisco totale solidarietà, sono fondate su una conoscenza profonda della storia politica italianaesull’esperienza familiare. Non solo va fatto parlare, ma va ascoltato. E che certi attacchicolpiscano unapersona come Fiano, critico verso il governo di Israele, dimostra che alla radice delle contestazioni c’è l’antisemitismo». Teme un’ulteriore escalation contro gli ebrei italiani? «Miauguroche nonvi siaalcuna escalation. Sono certo che prima o poi la guerra in Israele finirà, non sarà più solo un cessate al fuoco ma una vera pace. E mi auguro che ci siano nella società italiana gli anticorpi non
solo verso l’antisemitismo, ma verso il fascismo, compreso il fascismo rosso di alcuni Pro pal e non solo». Al nostro giornale è arrivata una grande solidarietà bipartisan, lei la solidarietà alla comunità ebraica l’ha sentita? «Lunedì è stato un onore e un immenso piacere ricevere la telefonata di solidarietà del presidenteMattarella. Noisiamo italiani, il capo dello Stato rappresentatutti.Inquestimesi abbiamo sentito la vicinanza costante e convinta del governo e delle forze politiche cheloappoggiano,epoidiambienti delle opposizioni tradizionalmente vicine alla nostra comunità. Tutti gli altri hannoscelto il silenzioo l’ostilità. E lo trovo gravissimo, non solo per noi ebrei ma per tutti gli italiani e per la nostra democrazia».

Il grande archivio di Israele

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