La riunione tra Ucoii e Hannoun finisce in Parlamento e all`Ue

La riunione Zoom tra Yassine Lafram (Presidente dell’Ucoii) e Mohammad Hannoun cui Il Tempo si è infiltrato sta generando polemica all’interno della maggioranza. A presentare un’interrogazione parlamentare al ministro dell’interno Matteo Piantedosi è il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, che definisce «inquietante l’accostamento tra Lafram, Presidente dell’unione delle comunità islamiche, che si dovrebbe occupare di promuovere il dialogo interreligioso, con Mohammad Hannoun, un amico dei terroristi e ritenuto uomo di Hamas dagli Stati Uniti, che continua a imperversare nelle piazze italiane e per cui ci auguriamo che siano presi presto dei provvedimenti. Il Tempo nella sua inchiesta ha fatto una domanda ben precisa a Lafram: che cosa ci faceva a un evento organizzato dall’associazione dei palestinesi in Italia che fa capo ad Hannoun? Alla precisa domanda della giornalista, lui ha eluso il tema dicendo di non essere il portavoce di Hannoun». Sì, perché gli abbiamo chiesto come mai non sentisse il bisogno di discostarsi da chi in pia2a ha invocato la legge del taglione e che oggi ha un daspo da Milano per istigazione all’odio. Ma Lafram ha anche parlato di Israele come di uno stato genocida, concetto difficilmente conciliabile con chi si dice promotore di pace, e ha negato i legami che sono stati ampiamente documentati tra la Flotilla e il terrorismo palestinese. Per questo il forzista chiede «al Ministro dell’interno, Matteo Piantadosi di far luce sui finanziamenti che riceve l’Ucoii, su quali siano i legami tra quello che si considera il volto dell’Islam moderato e Mohammad Hannoun, così come di far luce su ogni eventuale irregolarità all’interno dell’Ucoii». Ma il caso finisce anche al Parlamento Europeo, e a fare l’interrogazione è l’europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint: «Sono finalmente usciti allo scoperto. L’Ucoii ha mostrato il suo vero volto, scegliendo di accompagnarsi a personaggi pericolosi per la nostra sicurezza e la nostra democrazia come Hannoun. Parliamo della stessa Ucoii che gestisce e foraggia, con fondi provenienti dal Qatar e da organizzazioni vicine alla Fratellanza Musulmana, moschee abusive in tutta Italia e che non rende pubblici i suoi bilanci solo dal 2020. La vicinanza tra Lafram e Hannoun ci preoccupa profondamente e non fa altro che confermare la commistione tra islam politico e i centri islamici che l’Ucoii gestisce», Per questo intende «vederci chiaro anche a livello europeo, presentando una interrogazione, per verificare se l’Ucoii o realtà ad essa connesse percepiscano finanziamenti dall’UE e per capire come la Commissione Von der Leyen intenda prevenire la radicalizzazione dei giovani musulmani nei Paesi membri, garantendo il rispetto dei diritti delle donne e delle libertà sancite dal diritto europeo e internazionale, arginando il diffondersi dell’islamismo». A intervenire anche Mauro Malaguti, deputato di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Difesa: «Secondo il report già pubblicato del Ministero della Diaspora israeliano “alcuni membri del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla (GSF) avevano partecipato a incontri con rappresentanti di organizzazioni terroristiche designate dagli Stati Uniti, tra cui Hamas, la Jihad Islamica Palestinese (PIJ) e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP). Inoltre, avrebbero fornito finanziamenti a diverse organizzazioni nella Striscia di Ga2a”. Viene quindi naturale chiedersi perché Yasmine Lafram non voglia rispondere con chiarezza al quesito postogli dai giornalisti de Il Tempo riguardo ai suoi rapporti con Hannoun ritenuto uomo di Hamas, al punto di essere con lui in una conferenza stampa (quella in cui infiltratosi Il Tempo). Resta da capire solo se Lafram abbia intenzione di smarcarsi in toto da Hannoun, Hamas e tutto ciò che si avvicina al fondamentalismo.

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