L`asse tra Germania e Israele per difendere il mondo libero

Nirenstein ricostruisce la scelta tedesca di rafforzare l’alleanza con Israele come atto di responsabilità strategica verso l’Europa e la sicurezza globale. L’articolo intreccia memoria storica, minacce contemporanee e necessità di cooperazione, smontando le narrative che isolano Israele e lo rappresentano come attore destabilizzante. Preciso, argomentato e ricco di contesto: è il contributo più solido e utile della giornata, capace di restituire una lettura realistica dell’assetto geopolitico.

Se mai un segno nel cielo, un simbolo, dovesse segnalare all’Europa la magnitudine dell’orrore in cui è caduta con l’antisemitismo che la scuote tutta come in una crisi epilettica, esso viene dalla base aerea di Holzdorf, in Germania, non lontano da Berlino. Là si è svolta la cerimonia in cui il direttore generale del ministero della difesa israeliano, Amir Baram, ha consegnato al capo della difesa tedesca Generale, Holger Neumann, il sistema di difesa Arrow, venduto al governo tedesco per 3,6 miliardi di dollari. La Germania, che nel passato ha avuto la maggiore responsabilità nella più terribile persecuzione del popolo ebraico, l’eccidio dei sei milioni della Shoah, segnala a tutta Europa, anche dopo un periodo di incertezze umanitarie non lineare durante la guerra e prima con Angela Merkel, che la migliore difesa, e l’Europa ne discute ogni giorno senza concludere, la si organizza quando l’occidente giudaico cristiano si coalizza: qui, si tratta dell’acquisto da parte della Germania, cuore dell’Europa e parte della Nato, dell’arma geniale inventata dal popolo ebraico per ripararsi dal gesto genocida che la perseguita ormai da anni, il lancio di missili: il sistema anti missili balistici Arrow. Il sistema Hetz la Germania l’aveva già comprato, ripara dai missili a lungo piovuti su Israele: quelli di Hamas, di Hezbollah, degli Houthi. Il nuovo sistema è quello che ha riparato dai missili balistici dell’Iran e degli Houthi, nella maggior parte ridotti in cenere prima di toccare terra. Il sistema li intercetta e distrugge a grande altitudine, fuori dell’atmosfera, perché non possano avere ricadute di inquinamento radioattivo e chimico. Molte potenze desiderano il sistema, provato da migliaia di ore operative: è il pinnacolo di una ricerca di 30 anni che oggi crea persino un nuovo sistema laser, l’Iron Beam, che si impianta in questi giorni in Israele. L’Arrow fornirà investimenti, centri di ricerca, posti di lavoro. Israele ha deciso di darlo solo alla Germania: il sistema non è vendita tecnologica, è una partnership con Gemania e Nato. Lo spiega bene Ran Cochavi ex capo dell’aviazione: «La guerra in Ucraina ha provato che l’Europa ha bisogno di difendersi, e Arrow è l’unica soluzione». La Germania, durante la durissima guerra di difesa di Israele dopo il 7 ottobre, non si è lasciata andare alle menzogne sui crimini di guerra e sul genocidio. Non si può dire che sia stata di sostegno ma ha dimostrato di non soffrire di una perdita di capacità cognitiva come tutti gli accusatori antisemiti che si sono dedicati a criminalizzare Israele basandosi su numeri, informazioni, personaggi fasulli. Un episodio solo apparentemente marginale connette i puntini della difesa del mondo giudaico cristiano: la Germania aveva dichiarato che, se Israele non fosse stata ammessa all’Eurovision, non avrebbe partecipato né avrebbe trasmesso il programma ai suoi 82 milioni di cittadini. Ieri sera, bella sorpresa, a Ginevra dove si discuteva, la decisione è stata di non votare, e quindi Israele entra nella gara. La Gemania sotto banco ha vinto: invece la Francia, l’Irlanda, l’Olanda, la Slovenia, l’Islanda, che avevano minacciano di non partecipare se Israele fosse stata ammessa, che faranno adesso? I loro 74 milioni di telespettatori non vedranno la tv? Ma nel caso disgraziato di bisogno, certo saranno ben lieti di essere protetti dalla difesa di Arrow.

Il grande archivio di Israele

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