Ha Stato Israele
Crosetto ascolta solo la campana dell’Unifil che in Libano consente ai terroristi di operare indisturbati
di Iuri Maria Prado - 4 Settembre 2025 alle 10:27
È possibile che abbia ragione il ministro della Difesa, Guido Crosetto, quando denuncia che l’altro giorno l’esercito israeliano avrebbe “attaccato” deliberatamente, e non per errore, il personale dell’Unifil [1] (la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite). Sarebbe tuttavia importante che il ministro – nell’apprestarsi a rivolgere le proprie rimostranze al suo omologo israeliano, come ha annunciato ieri – conducesse accertamenti tramite i propri uffici anziché affidarsi alla versione dell’Unifil, che in troppe occasioni ha dimostrato di essere tutto tranne che affidabile.
Unifil si è dimostrata gravemente e reiteratamente incapace di assolvere alla propria missione, e ha sempre preteso di eludere le proprie responsabilità incolpando sempre Israele e mai le formazioni foraggiate dall’Iran cui faceva da scudo. In violazione delle norme che la istituivano e ne disciplinavano i compiti, Unifil ha consentito che il Sud del Libano fosse sforacchiato di tunnel e infestato di milizie terroristiche che operavano indisturbate tra i riposanti bivacchi di una “interposizione” che non interponeva un bel niente se non la propria inutilità.
Questo ovviamente non significa che sia legittimo prendere di mira le forze dell’Unifil. Ma prima di avventurarsi in dichiarazioni improvvide circa un “attacco” di cui si sa poco – tranne che non ha colpito nessuno – occorrerebbe un po’ di cautela. Si può anche far finta che, con la formale cessazione delle ostilità, quella sia improvvisamente diventata una zona tranquilla, ma è appunto una finzione. Tanto più grave considerando il fallimento, quanto meno ad oggi, del programma onusiano diretto a stabilizzare l’effettività del potere legittimo libanese e delle forze regolari in quell’area.
Si può anche credere che l’esercito israeliano voglia abbattere il personale dell’Unifil, per carità. Ma allora bisognerà dire che in questo caso è stato a dir poco malaccorto visto che (questa è la denuncia di Unifil) ha sganciato quattro granate senza che nessuna andasse a segno. O forse l’ipotesi che i caschi blu non fossero l’obiettivo non è poi così peregrina.
[1] https://www.ilriformista.it/unifil-50-anni-di-fallimenti-ora-la-palla-e-nelle-mani-del-libano-rafforzare-le-istituzioni-e-disarmare-hezbollah-479445/