Vendette antisemite
Ehud Barak osa parlare di Hamas, e il Corriere taglia l’intervista
di Iuri Maria Prado - 10 Luglio 2025 alle 12:02
C’è un video in cui un illustre giornalista del Corriere della Sera, Lorenzo Cremonesi, intervista l’ex primo ministro di Israele Ehud Barak. È dell’8 luglio e, finché non lo cancellano, si trova sul sito web di quel giornale. Nel video (l’intervista è in inglese) Cremonesi domanda a Barak che cosa pensa un pluridecorato come lui del fatto che l’Esercito israeliano sia “accusato di aver commesso crimini contro i diritti umani, crimini contro medici e ospedali”. Barak risponde che “nessuno è felice, tanto meno io, nel vedere che perdono la vita persone che non sono coinvolte negli atti barbarici degli attacchi di Hamas”. E a proposito delle uccisioni dei civili aggiunge: “Non credo d’altra parte che nessuno – nell’Esercito israeliano, di sicuro, ma nemmeno nella leadership politica – le abbia pianificate o ordinato di commetterle: questo è il prezzo di una dura guerra, sicuramente molto dolorosa per l’altra parte, perché ci sono esseri umani lì, ma c’è anche Hamas che opera tra loro”. Aggiunge, infine, che ogni incidente dovrà essere investigato da Israele e che, se saranno accertate violazioni, chi le ha commesse dovrà essere ritenuto responsabile.
Si troverebbe davanti a una scena diversa chi – avendo problemi di udito, o insufficiente dimestichezza con l’inglese – decidesse di evitare il video e di rivolgersi, dunque, all’intervista riportata per iscritto dal Corriere della Sera. Lì, diciamo, l’intervistatore è più spiccio nelle domande e, quanto alle risposte, è costretto a una sia pur impeccabile opera di sintesi. Nel video, come abbiamo visto sopra, Cremonesi domanda a Barak cosa pensa del fatto che l’Esercito sia “accusato” di aver commesso quei crimini. Nel testo scritto diventa: “Cosa pensa dei crimini commessi dalle truppe israeliane a Gaza?”.
Rimaneggiata in questo modo, la domanda poteva forse sopportare la risposta di Barak? E cioè nessuno si compiace se muoiono dei civili, che lui non crede che qualcuno dell’Esercito e della leadership politica ne abbia pianificato o ordinato l’uccisione, che in ogni caso lì in mezzo operava Hamas, che questo è il costo della guerra, eccetera? No che non poteva. E infatti alla domanda amputata in quel modo Cremonesi attacca soltanto il moncone finale della lunga risposta di Barak: “Ogni eventuale violazione dei codici di comportamento verrà investigata ed eventualmente punita. Abbiamo gli strumenti giuridici per farlo”.
Che conclusioni traggono i lettori delle sezioni scritte del Corriere della Sera? Che Israele ha certamente commesso crimini di guerra a Gaza, e che tutto quel che sa dirne l’ex primo ministro Barak è che indagheranno. La si faceva troppo lunga a spiegare a quei lettori per quali motivi l’intervista era tagliata. Dire che era tagliata perché Barak parlava di Hamas, per esempio, o del fatto che non credeva a nessuna pianificazione di azioni contro i civili, stava proprio male male.