Ha Stato Israele
Farmaci israeliani nel cestino, la vergogna nella sede Asl che diventa una volgare officina di propaganda
di Iuri Maria Prado - 21 Agosto 2025 alle 15:14
Sarà per questo che hanno rimosso il video [1]e, dopo, hanno tentato maldestramente di scusarsi. Era verosimile, infatti, che avessero messo insieme un bel bouquet di infrazioni le due dipendenti della Casa della Salute di Pratovecchio Stia – Rita Segantini e Giulia Checcacci – che l’altro giorno si sono esibite sui social mentre buttavano nella pattumiera i farmaci di un’impresa israeliana. Per una delle due – che risulterebbe essere un medico – pareva abbastanza evidente una contravvenzione alle regole deontologiche che presiedono allo svolgimento della professione.
Mettersi in mostra in quel modo, infatti, nel luogo di lavoro, abbandonandosi a un atto di sostanziale vandalismo, non si sa come possa essere compatibile con le norme di comportamento cui è tenuto il medico. Per entrambe, d’altra parte, sembrava evidente una responsabilità comune e allargata su più fronti di violazione. In primo luogo, hanno abusato della struttura pubblica in cui prestano la propria assistenza, violando palesemente lo statuto che regola l’attività di chi vi opera. In secondo luogo, hanno violato le regole in materia di smaltimento dei rifiuti, tanto più stringenti quando si tratta, come in questo caso si trattava, di farmaci e medicinali.
In terzo luogo, si sono rese responsabili della violazione (in particolare, per “tarnishing”) del marchio dell’impresa interessata, oltretutto esponendo potenzialmente la struttura sanitaria alle doglianze di quell’operatore economico. In quarto luogo, hanno posto in essere un comportamento dannoso per la salute pubblica, sottraendo alla collettività la disponibilità di un presidio medico-sanitario. In quinto luogo, e per effetto di tutte quelle violazioni, si sono rese responsabili di un danno economico per la cosa pubblica, dilapidando risorse apprestate con le tasse dei cittadini.
Sì, certo, quando si sono accorte di averla fatta grossa hanno detto che in realtà i farmaci non li hanno buttati. Uno spettacolino innocuo, insomma. In realtà ce n’era abbastanza per giudicare il contegno di quelle due signore anche senza indagare sulla destinazione effettiva al pattume di quei farmaci e anche senza occuparsi del profilo, diciamo così, civile e politico della faccenda. E cioè del tratto sguaiatamente discriminatorio di un’iniziativa del genere, che adibisce un luogo pubblico a una volgare officina di propaganda.
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[1] https://video.ilriformista.it/dottoressa-e-infermiera-buttano-farmaci-nella-spazzatura-perche-israeliani-37353/