Ha Stato Israele

Gaza: le Nazioni Unite straparlano, il Corriere ripete (e ci mette del suo)

di Iuri Maria Prado - 5 Agosto 2025 alle 12:55

Una qualsiasi dichiarazione dell’Onu sulla guerra di Gaza, a prescindere dal contenuto e già solo per il fatto che è dell’Onu, dovrebbe essere presa con le pinze. Si tratta pur sempre dell’organizzazione presieduta dal signore secondo cui il 7 ottobre non veniva dal nulla. Si tratta dell’organizzazione che ha assistito senza far nulla al video che riprende un proprio dipendente mentre raccoglie da terra e infila nel bagagliaio il cadavere di Yonatan Samerano, un ragazzo ucciso il 7 ottobre, e lo porta a Gaza. Si tratta dell’organizzazione che non fa nulla quando si scopre che un altro suo dipendente, identificato senza smentite, era a capo del gruppo di terroristi che lanciava granate nel rifugio in cui cercavano riparo i ragazzi del Nova Festival e, poi, organizzava il rapimento di alcuni di loro (tra i quali Hersh Goldberg, che sarebbe stato torturato per mesi e poi ammazzato con un colpo alla testa).

È un curriculum, assai sunteggiato, che suggerirebbe appunto non fare proprio nessun affidamento su una qualsiasi ciancia di marca Onu.
Se poi la dichiarazione di turno riguarda la fame a Gaza, dovuta all’attuazione dei programmi genocidiari di Israele, figurarsi. Ma almeno, se proprio non accantonandolo come merita, e cioè come fuffa, il verbo delle Nazioni Unite potrebbe essere preso e riproposto con un accenno di atteggiamento critico. Cosa che invece ha ritenuto di non fare – toh! – il Corriere della Sera con un articolo di ieri a firma di Andrea Nicastro. Che cosa avevano dichiarato le Nazioni Unite? Avevano dichiarato che un milione di donne e ragazze starebbero soffrendo gravemente la fame a Gaza (“One million: That’s how many women and girls are starving in Gaza).

E che ti fa il Corriere? Scrive che “Ieri l’Onu ha calcolato che un milione di donne e ragazze a Gaza rischiano di morire di fame”. Lasciamo perdere la forzatura letterale, magari anche perdonabile, a proposito della dichiarazione dell’Onu (dire che qualcuno è gravemente affamato è un conto, un altro conto è dire che è a rischio di morte). Ma cioè a parte: l’Onu come avrebbe “calcolato” che un milione di donne e ragazze è a rischio di morte per fame? Siccome l’Onu non lo spiega, poteva spiegarlo il Corriere. O no? E poi. A rischio di morte sarebbero un milione di donne e ragazze, vale a dire praticamente tutta la popolazione femminile di Gaza, dagli anni zero in su, senza limiti.

Si può parlare della grave e preoccupante situazione umanitaria di Gaza, degli aiuti, dell’esigenza e dell’urgenza che ne sia assicurato il flusso (e l’arrivo ai bisognosi, magari, anziché a Hamas), senza diffondere acriticamente queste vere e proprie fandonie?

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