Le Ragioni di Israele
Gli studenti occupano i licei e calpestano la tregua: anche Dacia Maraini li bacchetta
di Ruben Della Rocca - 17 Ottobre 2025 alle 15:28
Lo ha scritto in questi giorni Dacia Maraini, non certo una bieca sionista destroide, ma una raffinata intellettuale di sinistra. I giovani che attualmente stanno occupando i licei italiani e manifestando per le strade del nostro Paese per la causa palestinese in nome di una Gaza “libera dal fiume al mare”, nel puro stile jihadista, sono decisamente fuori dal sincro della storia e non stanno seguendo gli eventi.
Avvenimenti che stanno andando nel senso opposto rispetto alle loro proteste. Questi ragazzi, che travisano gli eventi, non stanno neanche tenendo conto di quanto di truce stia accadendo per le strade della Striscia, dove le esecuzioni sommarie dei dissidenti dalla causa degli integralisti islamici di Hamas stanno proseguendo, così come la barbarie a cui quell’area è sottoposta da oltre vent’anni, da quando i fondamentalisti presero il potere con violenze e soprusi. I movimenti studenteschi nei ginnasi e negli atenei pongono questi gruppi al di fuori delle logiche della stringente attualità.
Le manifestazioni, che puntualmente sfociano in atti vandalici e scontri con la Polizia, tengono ostaggio le nostre città e non permettono lo scorrere sereno della vita civile e delle attività. La cittadinanza italiana è ormai stanca e costretta da mesi ad assistere alle devastazioni, come avvenuto nei giorni scorsi a Udine per la partita di calcio Italia-Israele e a Milano per il gemellaggio tra il capoluogo lombardo e la città di Tel Aviv. In entrambi i casi, immancabili le aggressioni alle forze dell’ordine e al corredo urbano delle nostre città. La violenza verbale con cui si esprimono certa stampa e certa politica è il contorno quasi giustificatorio di quanto poi avviene nelle piazze, e sono fin troppo indulgenti nei giudizi.
Nel dibattito pubblico, in poche ore, siamo passati dalle critiche feroci alla giornalista Incoronata Boccia – colpevole di aver denunciato la parzialità dei media di casa nostra nella narrazione del conflitto tra Israele e Hamas, totalmente sbilanciata – al linciaggio di certa politica e sui social della ministra Roccella che, incautamente e tutto sommato con un pizzico di leggerezza, aveva definito i viaggi della Memoria ad Auschwitz delle scuole come “gite”, visti i risultati ottenuti, con gli stessi giovani partecipanti che manifestano ormai da mesi il loro odio antiebraico con cori, striscioni e slogan.
Al di là della critica e dei chiarimenti avvenuti con la senatrice Liliana Segre, la ministra Roccella ha posto sul tavolo il tema dell’antisemitismo di sinistra, non meno problematico di altre forme di antisemitismo, da quello di destra a quello clericale. Sarebbe auspicabile in tal senso un esame di coscienza del mondo progressista. La ministra ha indubbiamente toccato un nervo scoperto della sinistra, e anche nel chiarimento con il Cardinale Parolin, che giustamente ricorda che non sono gite quelle nei campi di sterminio, ha ribadito il concetto. Non è e non sarà il ricordo della Shoah a cancellare le manifestazioni odiose sfociate in antisemitismo di questi mesi alimentate dalle forze di sinistra.