Il governo inglese conclude che Israele non sta commettendo genocidio a Gaza
di Redazione - 9 Settembre 2025 alle 06:38
Il governo britannico, tramite una lettera di David Lammy (all’epoca ministro degli Esteri), ha dichiarato per la prima volta che non considera le azioni di Israele a Gaza un genocidio. La valutazione del Foreign Office ha concluso che non vi è prova dell’“intento specifico di distruggere” richiesto dalla Convenzione sul genocidio.
La posizione segna un cambiamento rispetto al passato, quando Londra sosteneva che solo i tribunali internazionali potessero pronunciarsi sul genocidio. Lammy ha comunque definito i bombardamenti israeliani “assolutamente sconvolgenti” per l’alto numero di civili uccisi e le devastazioni causate, ribadendo che Israele deve fare di più per ridurre le sofferenze.
Il tema è legato anche alla decisione del Regno Unito di sospendere alcune licenze di esportazione di armi a Israele, ma non quelle relative ai componenti degli F-35, considerati parte di un programma NATO essenziale.
Sul piano politico, la questione si intreccia con la volontà del premier Keir Starmer di riconoscere lo Stato di Palestina entro il mese, salvo cambiamenti da parte di Israele.
Intanto, oltre 1.300 professionisti del cinema – tra cui Olivia Colman, Susan Sarandon e Mark Ruffalo – hanno firmato un impegno a non collaborare con istituzioni cinematografiche israeliane, accusandole di complicità in “genocidio e apartheid”, richiamando la Corte internazionale di giustizia che ha parlato di “rischio plausibile di genocidio a Gaza”.
di The Times