Il raid contro Haniyeh e l’uranio arricchito sotto le macerie: così l’Iran inizia a riconoscere i successi di Israele
3 Novembre 2025 alle 11:19
I funzionari del regime iraniano stanno confermando apertamente la portata del successo operativo e di intelligence di Israele, ammettendo che il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato ucciso a Teheran l’anno scorso da un attacco di precisione israeliano e che le riserve di uranio arricchito al 60% dell’Iran rimangono sepolte sotto le macerie mesi dopo gli attacchi israeliani e statunitensi. Un rappresentante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran ha ammesso per la prima volta che Haniyeh è stato ucciso da un missile lanciato nel momento esatto in cui ha risposto a una telefonata nel luogo in cui si trovava a Teheran. Ha rivelato che Haniyeh era facilmente rintracciabile attraverso diverse linee telefoniche con linee qatariote e iraniane, e che era diventato imprudente, convinto che il suo status politico lo rendesse intoccabile.
Nel frattempo, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha ammesso che le riserve di uranio arricchito al 60% del regime – circa 400 chilogrammi – rimangono sepolte sotto le rovine dei suoi impianti nucleari bombardati. Ha affermato che l’Iran non ha alcun piano per recuperare il materiale e non ha una chiara idea di quanto ne rimanga intatto o utilizzabile. I nemici di Israele stanno ora riconoscendo pubblicamente i loro fallimenti, a dimostrazione del fatto che la precisione, l’intelligence e la deterrenza israeliane restano ineguagliabili.