Il vero atto genocidiario

13 Novembre 2025 alle 11:43

Gaza Strip, Wednesday, March 26, 2025. (AP Photo/Jehad Alshrafi) Associated Press / LaPresse Only italy and Spain

Un intervento di Roberto Damico

Per due anni abbiamo sentito ripetere, nei media e nelle piazze, la parola genocidio come un mantra. Eppure, non esiste alcuna sentenza della Corte Internazionale che lo confermino. Anzi, un’analisi attenta mostra come, da parte israeliana, si sia cercato di ridurre le vittime civili — mentre Hamas, al contrario, ha agito per massimizzarle, costruendo la propria strategia proprio sulla morte dei civili.

C’è però un elemento quasi del tutto ignorato: il 7 ottobre è stato, in sé, un atto genocidiario. Lo stupro di guerra, usato in modo sistematico quel giorno, non è “solo” un crimine di violenza estrema: è un’arma di pulizia etnica, uno strumento pensato per annientare un popolo nella sua continuità. Chi lo usa si impadronisce del corpo delle donne per cancellare la loro identità, per impedire la trasmissione della vita e della memoria, per sostituire il futuro con la sopraffazione. È la stessa pratica messa in atto contro le yazide, contro le donne sudanesi, contro intere comunità destinate a essere cancellate non solo fisicamente, ma simbolicamente. E riconoscere questo fatto non è una questione politica: è una questione di verità e di giustizia.

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