Le Ragioni di Israele
Israele, Occidente e Italia devono aprire gli occhi. Le cose da “sepolcri imbiancati”
di Marco Del Monte - 4 Giugno 2025 alle 12:36
Quello che stanno facendo i governanti (e i popoli occidentali) in merito alla guerra di Gaza si può riassumere in due parole: cose da “sepolcri imbiancati”, espressione biblica che si trova nei Vangeli. Appare che si stia facendo tutto per la Palestina, per aiutare un popolo che soffre, ma così se ne sta danneggiando un altro senza essere utili a nessuno dei due. A che serve dormire in un sudario e farlo sapere? Per essere imitato o per essere a posto con la coscienza? In questo secondo caso si dovrebbe fare in silenzio, come per un lutto personale, invece, dandogli pubblicità, si rischia di scatenare l’odio tout court.
L’odio represso
Come tutti, ho ricevuto dei messaggi da persone che non conosco e che si trincerano dietro falsi profili con cui giustificano il loro odio represso affermando che Israele uccide i bambini (il cui numero cresce in misura inversamente proporzionale al numero dei combattenti morti, che poi sarebbero miliziani terroristi). Prima del 2005 non c’erano 700 Km di tunnel e rifugi sotterranei sotto Gaza, mentre ora ci sono, ma viene impedito ai civili di accedervi e non sono certo gli israeliani a farlo; ecco la spiegazione dell’alto numero di civili coinvolti, loro malgrado, nella guerra. Così come per gli aiuti alla popolazione, per distribuire i quali americani e israeliani hanno creato un’apposita organizzazione, che sta togliendo questo potere dalle mani di Hamas, il quale reagisce sparando sulla folla, cosa di cui viene accusato Israele, che sparerebbe contro sé stesso (sic).
La confusione retorica
Questa confusione retorica rischia di contagiare anche i più autorevoli ed accorti esponenti della nostra società civile, come il Capo dello Stato, al quale avrei desiderio di sottoporre alcune considerazioni (data la sua proverbiale prudenza e la sua certa buona fede). Una domanda banale, dunque: ma dove si è mai visto che uno Stato in guerra con un altro debba preoccuparsi della sorte dei civili nemici? Cos’è? La guerra dei bottoni? Da sempre in tutte le guerre del mondo, dagli scontri tra l’uomo di Neanderthal e l’homo sapiens, sono i capi del popolo attaccato a doversene far carico e a Gaza avrebbero anche i rifugi sotterranei (ripeto 700 km di tunnel ad uso esclusivo dei combattenti di Hamas). Purtroppo ci si scontra con la verità dichiarata dai terroristi che governano Gaza, secondo i quali i morti servono perché aiutano a distruggere l’immagine del nemico; più tempo passa, più morti ci sono e più l’occidente si monta come la panna ed è quello che sta succedendo. Lo stesso accade per i viveri che, pur arrivando, andrebbero distribuiti e non rivenduti, come sta facendo Hamas; in un sistema logico e normale ognuno dovrebbe curarsi della sua popolazione, ma è più facile incolpare gli ebrei, bersaglio facile dal 2000 a.C.
Una persecuzione
Per quanto stanno facendo i pro-Pal, che approfittano di ogni occasione, gli Ebrei non possono più partecipare a manifestazioni, a concerti, a eventi in genere; in Italia abbiamo perfino governatori e sindaci che, sostituendosi allo Stato, interrompono i rapporti con Israele e questo non è da Stato civile e democratico. I sindaci che espongono la bandiera di un altro stato (che ancora non esiste, tra l’altro) sull’edificio sede del Comune andrebbero sanzionati e invece sono osannati da folle urlanti. In Parlamento, poi, alcuni parlamentari si abbigliano in modo non consono, propalando una novella che non ha nulla di evangelico, ma che sta sfociando in una vera e propria persecuzione. Nessuno alza la voce contro chi affama veramente il popolo gazawi, nessuno manifesta perché non scendono nei 700 km di cunicoli e bunker, ma, con strabismo perfetto l’alzata di scudi è contro Israele e gli Ebrei. Tutto ciò è stato organizzato in due lunghi anni, in gran segreto, tra mille complicità, con l’Iran soprattutto.
L’Occidente e l’Italia devono aprire gli occhi
Perfino Tajani che è un moderato, è stato fischiato e vilipeso, non perché abbia difeso Israele, ma perché ha cercato di essere equanime. Sarebbe ora che l’occidente e l’Italia (che ci interessa direttamente) aprissero gli occhi per guardare in faccia la realtà: a nessuno stato arabo interessano le sorti dei palestinesi, soprattutto all’Iran, che, schermata da due anni di guerra per procura, ha potuto portare avanti indisturbato il suo programma nucleare, approfittando dell’ormai dichiarato disinteresse degli Stati Uniti. Per concludere, un pensiero ancora per il nostro bel Paese: se la politica estera e la politica militare la fanno Regioni e Comuni, ben presto l’Italia scenderà a livelli bassissimi di credibilità, con grave danno per tutti noi. Il dramma è che gli USA sono ormai inaffidabili e concentrati solo sugli affari, non considerando che un paese chiuso in sé stesso è debole e incapace di imporre qualsiasi cosa, tanto meno i dazi, che faranno crollare a breve la sua economia.